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Edizione provinciale di Trieste


VIVAI - Trevisan: la collaborazione tra Udinese e Sistiana darà frutti

Il responsabile del settore giovanile bianconero a ruota libera tra ricordi personali e considerazioni legate a un'esperienza ampia di calcio giovanile

Un nuovo direttore sportivo per il settore giovanile (il veterano Franco Zadel), un nuovo allenatore – giovane ma con alle spalle un'esperienza pluriennale al Vesna – come Stefano Maganja e la voglia di portare avanti un piano pluriennale per sviluppare le compagini under sotto la regia del neo 40 enne Alen Carli (tra l'altro ancora molto voglioso di continuare a giocare con la prima squadra). E' il desiderio del Sistiana Sesljan, che tra l'altro continua ad essere centro di formazione dell'Udinese e che fino alla prossima settimana ospiterà il soccer camp a Visogliano.

Angelo Trevisan (responsabile del settore giovanile dell'Udinese): “Sono contento e orgoglioso di conoscere il presidente e il responsabile tecnico del vivaio del Sistiana, rispettivamente Andrea Disnan e Alen Carli. Abbiamo iniziato a lavorare assieme un anno fa e di solito il primo anno è quello più difficile, ma il percorso finora mi sembra positivo e pure gli incontri con il nostro psicologo sono andati bene. E' un periodo in cui si può individuare e provare a indirizzare chi ha il maggior talento, ma se a 14 – 15 anni non si è ancora in una società professionistica non bisogna farne un dramma. C'è chi è già maturo a 13 anni e chi lo diventa più tardi e questo influisce molto nel calcio al pari di altri aspetti. C'è chi, ad esempio, ha rinunciato al professionismo per la morosa... Mio figlio fece un provino per il Venezia e gli andò male. Pianse dal Taliercio fino a casa, cercai di consolarlo, ma non ci fu verso. All'epoca giocava nella Sacilese, visto che sono di Pordenone. L'annata del 1983 in forza alla Sacilese ha poi visto un unico ragazzo arrivare tra i pro e quello fu mio figlio. Per questo dico, che non bisogna mai disperare e piuttosto lavorare. Da dirigente ho fatto 15 anni di Inter e 12 di Udinese, ma per me l'anno più bello è stato quello da calciatore nella Triestina. In questa parte della regione si sta molto bene, ci allenavamo al Villaggio del Pescatore e Sistiana ci accolse molto bene, fancedoci sentire amati. Confesso anche che preferisco vedere una partita di Pulcini che non Inter-Juventus perchè i bambini sono genuini e dicono sempre la verità a quell'età. Sono diventato nonno ed è una sensazione bellissima. Tornando alla collaborazione con il Sistiana, l'anno scorso da noi è già arrivato un ragazzo (Auber che si è aggiunto a Gotter, ndr). Vediamo se ora ci sarà la possibilità di far arrivare qualcuno altro. Per migliorare e crescere, però, abbiamo bisogno anche dei genitori ed è necessario restare uniti. Non bisogna dare nulla per scontato; se un bambino è un fenomeno tra i Pulcini, poi non è detto che si riconfermi tra gli Allievi. Si deve far divertire i ragazzi per far far loro dei passi avanti. E per il Sistiana l'avere un nuovo direttore sportivo del settore giovanile come Franco Zadel, che è nel calcio da 40 anni, è una garanzia. All'Udinese non abbiamo voluto sottolineare alla stampa un aspetto, di cui però andiamo fieri. Quando abbiamo pareggiato pochi mesi fa con la Primavera contro la Juve a Manzano nel girone di ritorno, avevamo dieci undicesimi saliti dai Pulcini fino alla Primavera all'interno del nostro club e invece la finale scudetto tra Atalanta e Inter ha visto in campo tantissimi stranieri. Con il Sistiana vogliamo fare questo, ovvero tenere i bambini nel loro territorio fino a una certa età e solo al momento giusto farli uscire, cioè quando saranno effettivamente maturi per farlo. All'Udinese ci teniamo a valorizzare l'attività giovanile, anche se non prendiamo 50 nuovi ragazzi all'anno”.

Andrea Disnan (presidente del Sistiana Sesljan): “I nostri programmi relativi al vivaio sono non solo per il prossimo anno ma sono più a lungo termine. Come società ci teniamo a sottolineare, che lavoreremo solo per il bene dei ragazzi e non per altri nostri interessi. Vogliamo migliorare loro attraverso pure un nostro miglioramento senza alcun secondo fine e per farli crescere è importante puntare pure sull'educazione. Il miglioramento e la conseguente crescita devono essere i fini da perseguire attraverso il lavoro”.

Massimo Laudani

https://i.imgur.com/lrLRiA4.jpg

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  Scritto da La Redazione il 04/07/2019
 

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