SERIE D - Stoico Tamai: in 10 per 82' strappa un punto alla capolista
La squadra di Bianchini rimonta due volte lo svantaggio nonostante l'espulsione di Dukic già all'8'. Una magia di Moras e la dirompente percussione di Zupperdoni permettono alle Furie Rosse di conquistare un complicatissimo 2-2
TAMAI - CARTIGLIANO 2-2
Gol: 9’ pt Michelotto su calcio di rigore, 31’ pt Michelotto, 24’ pt Moras, 19’ st Zupperdoni
TAMAI: Pagnucco****, Pessot**, Mortati*, Pramparo, Borgobello, Dukic, Masia (9’ pt Pertoldi**), Trento, Smrtinik, Moras (32’ st Zamuner***), Consorti** (1’ st Zupperdoni***).
In panchina, 12 Da Re****, 14 Barbierato**, 15 Peresin**, 16 Lubian**, 17 Serafin*, 20 Nezha**
Allenatore: Giuseppe Bianchini
CARTIGLIANO: Pozzato**, Girardi* (16’ st Romagna**), Rossi***, Pregnolato, Murataj (44’ st Ronzani**), Pellizzer, Minuzzo***(16’ st Michelon**), Appiah, Marcolin (44’ st Moretto), Mattioli (37’ st Cecconello), Michelotto
In panchina: Pellanda***, 14 Zanella, 16 Zacchia***, 19 Mc Cutchen**
Allenatore: Alessandro Ferronato
ARBITRO: Francesco D’eusanio sez. di Faenza
Assistente n° 1: Francesco Marrazzo sez. di Bergamo
Assistente n° 2: Antonio Monardo sez. di Bergamo
NOTE - Pomeriggio soleggiato, temperatura di 20 gradi, terreno in buone condizioni, spettatori 400 circa con rappresentanza ospite. Ammoniti: Borgobello, Murataj, Pramparo. Espulso all’8’ Dukic fallo da ultimo uomo. Recupero: pt 2’, st 4’
(***) under a referto gara: *’99, **’00, ***’01, ****’02
Tamai. Il Tamai stoppa la capolista, ma il suo score non decolla. Al 94’ il verdetto del campo rende onore alle furie, che per 82’, in inferiorità numerica, hanno respinto agli assalti del Cartigliano. E’ una gara da capitalizzare con i tre punti, ma l’allerta iettatura è una componente da sfatare. Nel trend negativo che cadenza le prestazioni delle Furie Rosse, ci si mette anche il faentino D’Eusanio: l’ultima gara diretta a Tamai dal fischietto romagnolo è coincisa con la sconfitta per 1-3 al cospetto del Delta Porto Tolle. A referto mister Bianchini mischia le carte, affida la copertura dei pali a Pagnucco (Da Re 2002, pari-quota, siede in panca), recupera dalla squalifica il laterale Pramparo che va a completare i “quattro” della linea difensiva dove pesano le assenze di Colombera e del brasiliano Pradebon/Chitolina. Borgobello arretra sulla mediana con compiti di ostruzione e rilancio, mentre il giovane Consorti 2000 si occupa della corsia mancina a copertura delle scorribande innescate da Moras. Nel Cartigliano mister Ferronato avvicenda i numeri delle maglie, ma a referto l’unica novità è l’impiego sulla destra dell’under Minuzzo per Michelon. Siede in panchina l’americano McCutchen che indirizza i bassanesi a presentare un tridente privo della boa, agile ed elastico (Mattioli da ispiratore sostiene le due ali di ruolo Marcolin e Michelotto) nel dare profondità alle proprie giocate. Al via del romagnolo D’Eusanio, il pubblico di casa incrocia le dita, un segnale scaramantico, beneaugurante, che invita a un cambio di rotta dopo il pareggio contro i “lupi” di S. Martino e la sconfitta contro il Campodarsego. La cabala chiama la vittoria, ma c’è D’eusanio a incidere... Di fronte si para la capolista, formazione priva di “stelle”, tenace, solida, pratica e vincente
La gara della 8^ del calendario inizia in salita per i friulani. Al 5’pericolo nell’area di porta friulana: Michelotto su palla inattiva fionda il taglio nei sedici metri, Mattioli “spizza” il cuoio, allunga la traiettoria sul secondo palo dove si getta in scivolata in lieve ritardo l’avanzato Girardi, che manca il tap in. E’ un segnale che il Cartigliano punta a fare risultato. I ragazzi di Ferronato ordinati e fantasiosi, articolano calcio palla a terra, incrociando i settori del campo che tolgono ogni riferimento alle rigide marcature biancorosse. All’8’ l’ennesimo patatrac che puntualmente va in scena nelle partite del Tamai: Borgobello in prossimità dei sedici metri non controlla una palla in uscita, Mattioli è lesto a soffiargliela, il capitano vicentino punta dritto Dukic, il centrale abbocca al dribbling del capitan ospite e il contatto manda per le terre il mezzo sinistro biancoceleste.
Il rigore è ineccepibile, ma c’è l’aggravio dell’espulsione del centralone tamaiota che lascia in inferiorità l’undici di mr. Bianchini. Doverosa nel Tamai la variante tecnica: il sacrificato, per l’ennesima volta, è l’esterno offensivo Masia per il difensore Pertoldi. E’ una terza prestazione che in un batter baleno si rivela un’erta da scalare con sofferenza alla trasformazione del rigore da parte di Michelotto. Lo 0-1 però non abbatte la generosa band liventina che s’accende alle folate di Moras, troppo solo nel ribaltare l’azione. Al 24’ il coraggio e l’abnegazione di casa ripagano lo sforzo e delle furie. E’ però un calcio piazzato (è l’attuale valvola di sfogo biancorosso…) a regalare l’emozione al pubblico di casa: lo shot secco, tagliato a mezza altezza sul primo palo di Moras inganna Pozzato che affronta il pallone a due mani, questi batte sotto la traversa e in caduta sgretola la vernice del palo destro. L’effetto tanto atteso è il gol, che determina la parità.
Punto sul vivo, il Cartigliano rilancia e lo fa da squadra che in ogni giocata bada al sodo. E’ Michelotto l’uomo più attivo nello scandire il ritmo (variabile) e l’uscita dei compagni dall’area di rigore. Azioni di respiro che sulla corsia di sinistra l’ex attaccante del Campodarsego e Legnago sa sviluppare con profitto. Da una sua iniziativa (fallo sul vertice destro dell’area di rigore), al 31’, la capolista conquista il piazzato che l’estrema con un delizioso interno destro a bassa quota piazza sul palo lungo (la copertura delegata al portiere) dove Pagnucco (190 centimetri) si lancia in ritardo con il pallone già nel sacco. Erroraccio tecnico. Il raddoppio vicentino è una mazzata per un Tamai in inferiorità numerica, costretto nuovamente a rincorrere. L’ultimo quarto di gioco si arena in una fase di stasi dove le squadre badano a rifiatare con il Cartigliano ben allineato a soffocare le impalpabili e prevedibili accelerazioni di casa. Si va così al riposo con la capolista avanti di un gol, ma anche oggi, davanti a due errori evitabilissimi, il Tamai paga dazio.
Ripresa. Mister Bianchini le prova tutte. Al rientro sul manto erboso il tecnico presenta l’ex Liventina e Inter (sg.) Zupperdoni per un Consorti apparso a disagio nel sostenere il ruolo di esterno. In campo aleggia il nervosismo e D’Eusanio si è messo nel “mirino” l’irrequieto Moras. Il fischietto faentino lo richiama (e lo risparmia del cartellino) per la terza volta a fronte di un battibecco innescato da Mattioli. Col passare dei minuti la generosità tamaiota è da lodare, ma in prossimità dei sedici metri gli stoccatori di casa non sfondano. Al 24’, dopo una fase di schermaglie, è l’esplosiva progressione di Zupperdoni a fare il vuoto nella metà campo ospite: l’ala riceve un lunghissimo pallone a incrociare il campo di Mortati, arresta in cuoio poco oltre la linea mediana, innesca il “turbo”, in trenta metri fa il vuoto alle proprie spalle e appena dentro l’area scarica un proiettile che Pozzato, sorpreso da tanta potenza, vede gonfiare la rete. E’ il 2-2 che rende merito alla eccellente ed energica reazione tamaiota. Il gol del pareggio infiamma il pubblico. E’ unanime l’applauso, un cenno di sostegno morale allo sforzo dei ragazzi di Bianchini. E’ un’ovazione costante che al 24’ spinge Moras all’azione personale: il fendente dai 18 metri sibila di mezzo metro oltre la trasversale.
Ottenuto il pareggio, il Tamai tira i remi in barca, costretto pure dall’uscita di Moras (risentimento muscolare) che obbliga il tecnico tamaiota a pescare in panchina dal cerchio degli under. Sopraggiunge la stanchezza, ma il risultato al termine non cambia.
Flavio Cipriani