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Edizione provinciale di Pordenone


PORDENONE - Com'è bella Venezia. Strizzolo firma l'impresa

Superati i lagunari in rimonta nel finale per 2-1. Prima storica affermazione in Serie B in trasferta nel derby triveneto

VENEZIA-PORDENONE 1-2
Gol: 12’ st Capello, 42’ st De Agostini, 48’ st Strizzolo

VENEZIA (4-3-1-2) : Lezzerini; Fiordaliso, Modolo, Cremonesi, Ceccaroni; Zuculini, Fiordilino, Caligara (1’ st Suciu); Capello (41’ st Lollo); Bocalon, Di Mariano (28’ st Aramu). A disposizione: Bertinato, Daffre’, Casale, Vacca, Montalto, Gavioli, Zigoni, Maleh, Lakicevic. All.: Dionisi.

PORDENONE (4-3-1-2) : Di Gregorio; Semenzato(34’ st Gavazzi), Barison, Vogliacco, De Agostini; Misuraca, Burrai, Mazzocco (19’ st Strizzolo); Ciurria; Monachello (11’ st Zammarini), Candelore. A dispozione: Bindi, Ronco, Stefani, Pasa, Pinto, Zanon, Almici. All.: Tesser.

ARBITRO: Antonio Rapuano di Rimini.

Prima storica vittoria esterna nel campionato di Serie B per il Pordenone, con una rimonta negli ultimi minuti nella trasferta non lontana di Venezia. Gara molto equilibrata nel primo tempo, decisa nel finale da un colpo di testa di Strizzolo, sullo splendido assist di Candellone. Per gli amanti della statistica si tratta dello stesso risultato con il quale si era concluso l’ultimo scontro diretto in Coppa Italia del 06 agosto 2017 (reti di Martigango e Burrai) e l’ultima vittoria dei ramarri in laguna (serie D – 4 marzo 2013 con reti di Buttiganschi e Sessolo). Questo vale tantissimo in termini di entusiasmo, dopo l’opaca prestazione di Castellamare di Stabia e il pari interno ocn il Cittadella, ma soprattutto tre punti pesanti per la corsa salvezza. Tesser è alle prese con numerose assenze: quelle scontate di Pobega, Chiaretti e Almici, alla quale si aggiunge prima dell’inizio della gara quella di Camporese, con una maglia da titolare consegnata in extremis a Semenzato, mentre Vogliacco, alla prima da titolare, si affianca a Barison al centro della difesa. Per la prima volta in stagione il tecnico di Montebelluna schiera la coppia Monachello-Candellone con Ciurria a sostegno. A centrocampo Burrai è spalleggiato da Mazzocco e Misuraca

Il primo tempo scorre sui binari dell’equilibrio. Prima brivido è di marca arancioneroverde: al 10’ Capello trova spazio sulla destra e mette in mezzo per Bocalon, che trova la zampata in anticipo su Vogliacco, ma non lo specchio della porta. Com’era prevedibile, il Venezia attacca e il Pordenone cerca di tenere alta la linea del pressing. Al 20’ altra bella iniziativa di Capello, che taglia in diagonale la difesa ospite con un bel traversone dalla trequarti, arriva Caligara al volo, palla alta. Stavolta però il Pordenone risponde subito, con una bella percussione di De Agostini che salta netto Zuculini, mette in mezzo ma Candellone, pressato, non inquadra la porta. Al 27’ ancora sugli scudi De Agostini, che sembra essere tornato quello, irresistibile, della scorsa stagione: imperiosa discesa sulla sinistra, cross tagliato e potente sul quale Monachello sbuca da campione alle spalle della difesa beffando Modolo, ma, incredibilmente, allarga il piattone a lato a porta pressoché sguarnita. E’ un botta e risposta, perché poco dopo dalla parte opposta Zuculini mette un traversone simile per Bocalon, che arriva in leggero ritardo e tocca sul fondo.
Si riparte con Dionisi  che presenta Suciu (prima stagionale) in mezzo al campo: spazio dunque per il romeno, illustre ex del Pordenone, che prende il posto di Caligara. Ed è proprio lui  a spaventare i ramarri con un bolide  improvviso dai 25 metri, che al 4’ non lascerebbe scampo a Di Gregorio, ma si stampa sulla parte bassa della traversa e rimbalza in campo. Risponde De Agostini con un tiro-cross che per poco non beffa Lezzerini che si spegne oltre la traversa.
Gara più vivace rispetto alla prima frazione e i padroni di casa sembrano più cattivi, più decisi a cercare il risultato pieno.  Tesser toglie Monachello e inserisce Zammarini, spostando Ciurria in attacco: il modulo diventa 4-4-2. Ma subito dopo passa il Venezia, con un bel lavoro di Bocalon ad anticipare l’uscita di Di Gregorio per  servire Zuculini che vede libero Capello, e lo “squalo” da due passi mette dentro a porta vuota. Difesa neroverde troppo leggera nell’occasione. Allora esce il grande cuore friulano, la squadra si scuote e prova a riversarsi nella trequarti veneta. Dentro Strizzolo e fuori Mazzocco, è di nuovo 4-3-1-2. La squadra di Tesser ci prova, spinge, ma non trova spazi e quando ci riesce è troppo impreciso sotto porta. Come al 33’, quando Misuraca trova un bel filtrante per Strizzolo, che fa sponda per Zammarini, il quale da ottima posizione calcia incredibilmente largo. Poco dopo De Agostini sottoporta calcia debolmente tra le braccia di Lezzerini dal cuore dell’aria piccola. Quando ormai sembra finita, ecco il gol del pareggio, naturalmente con il marchio di fabbrica della palla inattiva di Burrai: è il 42’, il regista sardo batte un piazzato dei suoi sulla trequarti, ci va Strizzolo in tuffo di testa, Lezzerini respinge e De Agostini, il migliore del Pordenone, mette dentro il tap-in.
Ma non è finita, perché al 93’, con il Venezia proteso in attacco alla ricerca della vittoria, il Pordenone si riscopre cinico come nella passata stagione, e con un magistrale contropiede trova il gol del 2-1: Candellone scende sulla destra, crossa, la palla scavalca Lazzerini e Strizzolo a porta sguarnita insacca di testa, ammutolendo il Penzo e facendo esplodere il centinaio di tifosi neroverdi presenti. Ora il Trapani, domenica al Friuli. Dove si riprenderà a respirare profumo di play-off. Il Pordenone balza a quota 15 punti a soli tre punti dalla vetta e in attesa di recuperare tutti gli acciaccati sogna a occhi aperti, ritrovando quel cuore e quella cattiveria agonistica che riesce ad esprimere nelle gare casalinghe. La svolta? Presto per dirlo, intanto il ritorno da una delle più belle città del mondo è dolcissimo.

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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 29/10/2019
 

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