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Edizione provinciale di Udine


PRIMA B - Lestani, prodezza balistica. E il Venzone galoppa

La squadra di Polonia ha la meglio 2-1 anche nei confronti del Riviera, protagonista di una prestazione gagliarda...

RIVIERA – VENZONE 1-2
Gol: al 26’ Daniele Gherbezza (V). Nel st. al 12’ Johan Perez Sosa su rig. ( R) e al 37’ Massimo Lestani (V).

RIVIERA ( 4-1-4-1) Muzzolon 6, Panfili 6.5, Max Mauro 6.5 (Conte), Abdulai 5.5, Zenarola 6, Manzocco 6, Bozic 7 ( Rizzi), Ferro 6.5 (Sarritzu 6.5), Perez Sosa 7 Morrassutto 6.5 (Givani), Nic. Mauro 6. All. Stefano Del Medico.

VENZONE (4-2-3-1) Devetti 7, Cavallero 6.5, Mic. Polonia 6.5, Dan. Lo Manto 6.5, Battel 6, Vizzutti 6.5, Gherbezza 7, Lestani 8, Rosero 6.5, Monterisi 6.5 Enr. Lo Manto 7. All. Cleto Polonia.

ARBITRO: Samuele Gava di Udine 5. 

Note: giornata luminosa, terreno in buone condizioni, pubblico numeroso. Espusi nel st. Zenarola, Mr. Del Medico e il collaboratore di linea del Riviera più un altro giocatore della panchina, tutti per proteste. Amm. Manzocco, Bozic, Panfili, Perez Sosa e Rosero. Angoli 5-2, recuperi 1’+4’ .

BILLERIO DI MAGNANO IN RIVIERA - Continua la marcia solitaria e autoritaria in vetta alla classifica di questo Venzone (ancora imbattuto al pari di Grigioneri e Fulgor, ma con un percorso di 8 vittorie e 1 pareggio) essenziale quanto cinico che porta a casa tre punti sofferti ma nel contesto ampiamente meritati. La squadra “plasmata” dal tecnico Polonia è diventata la classica lepre da abbattere per le altre compagini di questo girone B di Prima e che la vede già avanti di sei lunghezze sulla prima diretta inseguitrice, quell'Union Martignacco di cui si vocifera un gran bene.
Il Riviera, appena ripresasi la categoria che più le si addice, non ha sfigurato, anzi ha sciorinato azioni e bel gioco specie nei primi 20’ dei due tempi costringendo gli avversari a confinare nella loro metà campo, poi però a subire il gioco di rimessa degli ospiti che con due-tre passaggi saltavano il centrocampo e si proponevano minacciosi dalle parti di Muzzolon. Gran via vai per il Riviera sulle fasce che produce molto, ma non riesce a concretizzare come auspicavano i suoi tifosi e l’ex bandiera Ivano Muzzolini. La più clamorosa occasione gol per passare a condurre è del minuto 15, quando un diagonale di Perez Sosa dalla destra passa tutta l’area di rigore senza colpo ferire e in particolare Bozic che clamorosamente s’inceppa davanti a tanta manna. E così da un gol dilapidato arriva a stretto giro di posta, 11’ dopo, nella prima performance offensiva degli ospiti il loro vantaggio che sa di beffa per i portacolori di casa: la sassata di Enrico Lo Manto dalla lunetta vede Muzzolon opporsi con i pugni, ma nella pronta ribattuta di Gherbezza nulla può, la sfera dopo aver scheggiato internamente la traversa si insacca.
Non perde la verve il Riviera e nonostante la fase di obbligato contenimento ha in Perez Sosa l’uomo più pericoloso in avanti, anche se in due opportunità la fortuna non lo premia. Sull’altra sponda Gherbezza e Rosero non fanno mancare brividi freddi alla retroguardia di casa. Si va al break con il vantaggio ospite.

La ripresa si apre con il Riviera all’assalto e con il Venzone sornione che cerca di addormentare la contesa. Al 12’ c’è un giusto penalty a favore dei padroni di casa per un placcaggio di Bozic in area: dagli undici metri Perez Sosa imbuca con un po’ di apprensione a fil di palo, bravo comunque Devetti a buttarsi alla sua destra nella deviazione del forte tiro. L’1-1 rasserena gli animi sia in campo che sugli spalti, ma a vivacizzare l’ambiente ci pensa l’arbitro che vuole imprimere il suo “timbro” alla partita. A patire di più le sue trovate è il Riviera che, forse tradita da un eccessivo agonismo, si vede puntare il dito contro con ammonizioni e qualche espulsione. E questo nel momento di maggiore incisività offensiva della squadra. Passata la burrasca il Venzone torna in auge e lo fa da grande squadra, degna ampiamente di meritarsi la leadership del campionato. Ma il minuto da ricordare è il 37’ quando la prodezza balistica di Lestani è di quelle che rimarranno per lungo tempo nella memoria di chi, come me, ha avuto la possibilità di vederla. Il destraccio della mezza punta venzonese, potente e preciso, parte dai 25 metri e va a insaccarsi sotto il sette alla sinistra dell’attonito (è proprio il caso di dirlo) estremo biancorosso: 1-2 e il Venzone galoppa.

Dino Temil

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  Scritto da La Redazione il 10/11/2019
 

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