IL CASO - "Squalifica al capitano assurda". L'Alabarda ricorre
La presidentessa del club giuliano, Barbara Dilema, annuncia battaglia: "Decisione incoerente e sproporzionata. Questo mondo del calcio non lo riconosciamo più"
Non ci sta l'Alabarda a incassare i 5 turni di squalifica al capitano della Prima squadra, Marco Bovino, senza battere ciglio. La vicenda è quella, molto particolare, andata in scena al termine della gara con l'Assosangiorgina di due domeniche orsono, quando un getto d'acqua colpi alla spalla l'arbitro che stava lasciando il terreno di gioco. L'arbitro non aveva potuto vedere chi lo aveva "innaffiato", ma un'idea chiara dell'autore del gesto se l'era fatta come ha scritto nel referto inviato al Giudice sportivo, tanto da pretendere e ottenere le scuse di un calciatore dell'Alabarda, che il direttore di gara ha provveduto a considerare espulso.
Ma il Giudice sportivo di Gorizia ha ritenuto che non ci fosse certezza su chi si fosse reso protagonista del fattaccio, riversando la punizione sul capitano della squadra, l'incolpevole Marco Bovino, stangato con 5 giornate di squalifica.
Ha già presentato ricorso contro tale sentenza il club giuliano come spiega la presidentessa Barbara Dilema: "Siamo rimasti di stucco quando abbiamo letto il Comunicato ufficiale contenente un provvedimento che riteniamo ingiustificato e molto, troppo pesante, sproporzionato. Chi ne ha letto le motivazioni non può non aver notato contrasti palesi tra i fatti e le conseguenze a livello di giustizia sportiva. La delusione è enorme per un mondo del calcio che non riconosciamo più. Speriamo che l'ingiustizia venga sanata".