SERIE D - Il Tamai ripiomba nell'incubo
Il Vigasio vince lo scontro salvezza, capitalizzando la sfortunata deviazione di Dukic. Furie senza nerbo e idee nonostante la superiorità numerica
TAMAI - VIGASIO 0-1
Gol: 4’ pt aut. Dukic
TAMAI: Pirana*, Pertoldi**, Pramparo, Pradebon/Chitolina (7’ st Trento) , Pessot**, Dukic, Zupperdoni***, Borgobello (36’ st Masia), Smrtinik, Moras, Cenci (7’ st Arcon). In panchina: 12 Gavagnin***, 13 Barbierato**, 14 Peresin**, 16 Lubian**,17 De Riz*, 18 Mortati*. Allenatore: Sandro Lenisa
VIGASIO: Bertolani**, Cinti*, Bertoldi, Nardi***, Andriani, Sabaini, Abdou Niang***, Boldini (24’ st Burato), D’ Antoni (38’ pt Zamboni), Antenucci (35’ st Giordano), Severini. In panchina: 12 Zerrillo, 13 Meneghelli***, 14 Pachera**, 17 Mayoro Niang**, 18 Gurini***, 20 Rudella***. Allenatore: Andrea Orecchia
ARBITRO: Claudio Campobasso sez. di Formia. Assistenti:Draghetta sez. di Lecco e Franzoni sez. di Lovere.
NOTE - Pomeriggio soleggiato, temperatura di 12 gradi, terreno soffice, ma in discrete condizioni, spettatori 230 circa. Ammoniti: Nardi, Sabaini, Pertoldi. Espulso 35’ pt Nardi (doppio giallo). Recupero: 1' e 5’.
(***) under della gara: *’99, **’00, ***’01, ****’02.
Tamai di Brugnera. Furie sfuocate! Questo è un brusco passo indietro, un allarme rosso... A beneficiare dei tre punti è un Vigasio che sulle sponde del Livenza si è preso una boccata d’ossigeno, ma non getta acqua sulla classifica sempre più rovente. Nel fondo vi rimane pure il Tamai, inconcludente rispetto a sette giorni, una esercitazione al tiro ben riuscita contro l’abbordabile e accomodante Este. Oggi nel test della conferma, le furie hanno mostrato il rovescio della medaglia, una gara giocata senza nerbo, piatta, priva di una degna geometria, quasi fosse la partita del commiato stagionale. Ripetersi sarà pure un tarlo, ma ora l’undici di mr. Lenisa dovrà rimboccarsi le doppie maniche. I tre punti, una essenziale medicina (per il morale) balsamica, in questo delicato 17° turno ha rimesso in piedi una antagonista che il Tamai in versione casalinga doveva affossare. Dopo l’acuto contro Neto Pereira e compagni, ci si chiedeva se era arrivato veramente il momento della svolta. L’obiettivo è fallito e le avversarie hanno allungato. C’è solo da lavorare sodo per risalire la corrente e già sabato nell’anticipo derby di Carlino non sarà una festa…
Il Vigasio arrivato sulle sponde del Livenza con la valigia piena di interrogativi e 10 ko filanti, una striscia che nei trascorsi della serie D girone C trova il suo picco storico nelle 12 sconfitte accumulate dal Conegliano 1907 nella stagione 2004-5, contava di raddrizzare la barca e ci è riuscito. Mr. Andrea Orecchia ha così salvato la propria posizione sulla panchina biancoceleste (Alberto Facci era già pronto per l’investitura dopo un anno sabbatico) facendo leva sulla prova d’orgoglio di Sabaini e compagni, incapaci di piazzare l’acuto esterno dal 7 aprile, concomitante all’ultimo successo incamerato nel torneo di Eccellenza a S. Martino Buonalbergo (Speme) per 0-1. La vigilia nella Destra Tagliamento è stata vissuta e animata da tanta curiosità. Nel clan biancorosso si è cercato di capire cosa bolliva nel pentolone scaligero dopo l’ennesimo patatrac casalingo contro il Delta Porto Tolle. Situazione tecnica che mister Lenisa ha testato fino alla consegna del referto gara. Ma questo era il momento di tirare dritto e nel preparare il rush finale il mister di Cordignano si è prestato al ruolo di conservatore. Questi in avvio ha confermato in toto l’undici che ha freddato all’inglese l’Este tenendo caldi in panchina, Masia e Trento, con il nuovo innesto Arcon (ex Campodarsego), pronti a far rifiatare i compagni più provati. Nel team del vulcanico patron Zaffani le attese new-entry fanno capolino dal 1’. Le novità si scoprono nella mezzala Boldini ex Tuttocuoio, nel centravanti D’Antoni ex Bra e sul settore sinistro a spalleggiare il tandem offensivo c’è il primo impiego del mancino Severini, trequartista di ruolo arrivato dal Matelica. La difesa resta ancorata sulle esperte colonne centrali, capitan Sabaini e sul rientrante Andriani con Bertoldi delegato alla seconda marcatura dopo la partenza di Contri passato ai cugini del Legnago. Sulla linea mediana mister Orecchia disegna un quadrilatero con Nardi vertice basso, con Abdou Niang e Severini a presidiare le fasce e Boldini nel ruolo di centrocampista centrale. Davanti spazio alle due boe D’Antoni-Antenucci con Severini a rimorchio.
E’ uno “spareggio” di dicembre che il Tamai prepara con la dovuta concentrazione, ma al 4’ è il Vigasio osare: sul cross dalla sinistra di Severini, il pallone scende pericolosamente nell’area di porta, picchia sulla traversa all’altezza del “sette” e la difesa spazza. E’ una liberazione “vietata” indirizzata sul lato destro che si rivela un’apertura per l’avanzata di Cinti (il diretto controllore Centi, dov’era?) che scaglia il pallone nell’area di porta e fatale è la deviazione col bacino di Dukic che spacca la partita. Il match si fa subito in salita e alle furie spetta il compito di condurre le danze e fare la partita. Ma qualcosa s’inceppa. Non è il Tamai spigliato carico di adrenalina visto sette giorni prima. La prestazione dei biancorossi col passare dei minuti mette in vetrina i limiti nel fraseggio e la porta di Bertolani è un miraggio. Nella prima frazione non si è registrato un tiro degno di menzione. Chi ci ha provato è stato Pramparo: tiraccio scriteriato da 35 metri, da fermo, che ha oltrepassato il recinto del campo. Il Vigasio vista l’inconsistenza dei padroni di casa ha cercato di alleggerire l’azione con una manovra ad ampio raggio senza ferire. L’innesto di D’Antoni al centro dell’attacco lo si è notato per le valide coperture del pallone in unzione del movimento dei compagni, ma tutto è durato poco più di mezzora perché l’ex attaccante del Bra si è dovuto sacrificare alla causa all’espulsione di Nardi. L’inferiorità numerica però non ha lasciato aperta alcuna alla nella difesa ben diretta da capitan Sabaini. Forse è il Tamai che doveva osare di più aggiungendo a sostegno di Ziga Smrtnik il “pilone” Arcon entrato nella ripresa. Fatto sta che Moras ha girato per il campo senza un preciso indirizzo, alleviando i compiti di copertura del Vigasio tutto stretto intorno a Smrtinik. Sui lati Zupperdoni e Centi mai hanno saputo creare la superiorità numerica e dettare il cross. Pericoli nulli per l’esordiente Bertolani.
Nel secondo tempo il Tamai getta in campo un briciolo di energia, ma la porta di Bertolani vacilla solo al 19’: Arcon piazzato sulla linea dei sedici metri sradica un pallone pesante alla difesa biancoceleste, assiste sulla corsa l’entrata di Moras che punta il portiere e mira il palo lungo; la sorte gli è fatale perché il piattone esce sul fondo. In tribuna il pubblico tamaiota dissente e impreca; l’errore del fantasista si è rivelato pesantissimo. Scampato il pericolo il Vigasio ha serrato le fila e con due efficaci linee di sbarramento a reso stagna la linea dei sedici metri superata a stento dalle furie rosse, mai coesi nel far defluire l’azione, sfilacciati nel presidiare gli spazi e inconcludenti in prossimità dei sedici metri.
Tutto da rifare a partire da sabato pomeriggio nel’anticipo al “Della Ricca” di Carlino.
Flavio Cipriani