IL PERSONAGGIO - Stefano Collavino, il para-rigori di Corazza
L’estremo difensore dell’Assosangiorgina si ispira ad Handanovic e Frey e dimostra di essere un osso duro anche per chi si presenta sul dischetto: ha parato già 4 penalty, più un quinto con l'aiuto della traversa! Classe 1993, arriva da 3 anni di inattività; a Udine è giunto per ragioni di studio
A difendere la porta dell’Assosangiorgina, formazione udinese del girone B di Terza categoria guidata da Michele Corazza, da quest’estate c’è Stefano Collavino, estremo difensore classe ’93, (27 anni da compiere a metà gennaio), fratello di Daniele, il bomber del San Pietro che milita nel campionato Carnico.
Stefano ha svolto tutta la trafila delle giovanili con il Cadore, per poi passare negli juniores con l’Union Ripa La Fenadora di Seren del Grappa, trampolino di lancio per l'esordio in prima squadra con il Domegge per cui ha giocato fino a tre anni fa, un'avventura interrotta per motivi di studio. Motivi di studio che lo hanno portato a frequentare l’Università di Udine: da qui il legame creatosi con l'Assosangiorgina.
Il portiere Stefano Collavino racconta: “In Cadore c’è poco legame con il territorio, mancano i collegamenti e anche i riflettori per poter ambire ad una crescita professionale nel mondo del calcio difficilmente si accendono. Qui in Friuli è diverso, basti pensare al solo campionato Carnico che ha una sua visibilità da Grado a Treppo Carnico”.
- Collavino però è balzato agli onori della cronaca sportiva per aver, nel recupero con il Castions, parato il quarto rigore consecutivo...
“In realtà ne conto cinque perché uno è finito sulla traversa e quindi sono zero gol subiti su cinque tiri dal dischetto ed è una grossa soddisfazione. Fiuto? Direi istinto, senza quello è difficile compiere certi interventi, certe giocate. Ma durante le partite studio molto l’avversario, i suoi movimenti, il piede usato per calciare. Soprattutto, non dimentico il mio preparatore Stefano Girardi con cui affino le capacità svolgendo esercizi che mi consentono di affrontare con fiducia le partite e anche gli avversari che si presentano sul dischetto del rigore".
- L’Assosangiorgina naviga nelle zone medio basse della classifica; il campionato di Collavino come si può definire?
“Personalmente sto dando il massimo sia in allenamento sia in partita. Riprendere dopo tre anni di inattività non è facile, specie se hai tanti giovani in squadra che devi aiutarli a crescere. Essendo un po’ ambizioso, spero che questo possa essere un trampolino di lancio futuro per me, anche se adesso penso solo all’Assosangiorgina e far bene in questo campionato. La squadra è ben strutturata sia a livello societario sia tecnico. Agli allenamenti siamo quasi sempre in 24-25 con tanti giovani e ci stiamo togliendo delle soddisfazioni”.
- Al timone della squadra c’è il burbero Michele Corazza...
“E’ un grande motivatore, con il suo carisma ci sprona e ciò si traduce nelle nostre prestazioni domenicali. E’ stato lui a volermi quest’anno e a credere nel sottoscritto”.
- Anche per Collavino c’è un collega a cui ispirarsi?
“Anche se nel parare i rigori c’è un po’ di assonanza con Samir Handanovic, tifando Fiorentina pure Sebastien Frey è un grande che provo nel mio piccolo a imitare. Sono questi i due portieri con cui maggiormente mi identifico".