MOROSO - "Grazie Spal, rieccomi Brian". Da apprendista allenatore
Intervista al centrocampista di San Daniele che ha concluso la sua carriera da calciatore con i giallorossi di patron Toneguzzo, per tuffarsi nella nuova avventura come secondo di Luca Puppi nell'Under 19 regionale del club di Precenicco e Lignano
Tutti ne parlano bene di Gabriele Moroso: "Un ragazzo d'oro, ci dispiace di perderlo, siamo contenti di aver compiuto un tratto di strada insieme" sottolinea il presidente della Spal Cordovado, l'appassionato Claudio Toneguzzo. Sull'altro fronte gli accenti sono simile e così Fabio Berti, ds atomico del Brian Lignano, ha accolto a braccia aperte il ritorno di Gabriele Moroso, "un ragazzo d'oro che abbiamo avuto la fortuna di avere con noi nella passata stagione".
Gabriele Moroso, dunque, è un bel personaggio di questo nostro calcio dove i valori umani contano, valgono. E quando parliamo di valori umani ci riferiamo anche alla dedizione, al saper far squadra, all'aiutare i compagni, a dare l'esempio, con professionalità e spirito di sacrificio, emanando allegria e, insieme, voglia, coraggio e determinazione, ma con sensibilità verso il prossimo.
Gabriele Moroso ha scelto di concludere in anticipo l'avventura da calciatore, lui che è del 1990, centrocampista di buon livello. E di provare a percorrere la strada dell'allenare, probabilmente ancora più impegnativa. Così in questo dicembre fatto anche di spostamenti e di cambi di casacca, Moroso ha salutato la Spal Cordovado ed è andato al Brian Lignano, diventando secondo del tecnico dell'Under 19 regionale, Luca Puppi.
Abbiamo intervistato il diretto interessato e lui ha aperto volentieri a Friuligol lo scrigno personale di ricordi, pensieri e speranze: "Alla Spal Cordovado sono stato metà stagione e sono stato benissimo. Ho fatto le mie presenze, ho condiviso con entusiasmo questi splendidi risultati che squadra e società hanno saputo conquistare, ho potuto vivere dall'interno un ambiente, quello giallorosso, straordinario. Poi s'è presentata, grazie a Fabio Berti, l'opportunità di tornare al Brian Lignano ma non da calciatore, bensì da collaboratore tecnico di Luca Puppi e ho valutato che un treno del genere non andava perso ed era quello giusto. Infatti, anche se avrei potuto giocare ancora qualche stagione, coltivavo già da un po' questo proposito di allenare, un'idea che probabilmente è il frutto dei tecnici che ho avuto: parlo di Nardin, Marin, Max Rossi, Birtig e Muzzin, tutti veramente bravissimi, con Rossi e Birtig che mi hanno letteralmente conquistato con la loro straordinaria professionalità. Ed eccomi qui di nuovo al Brian, ora unitosi al Lignano, per vivere questa nuova avventura".
Gabriele Moroso è di San Daniele ma la strada da percorrere pesa meno quando la spinta ideale è potente, intensa: "Al calcio devo molto, ho giocato dai 9 anni ai 29, e ho vissuto stagioni memorabili. Ricordo in particolare la promozione in Prima conquistata col Tagliamento e l'incredibile scorsa annata al Brian, quando avevamo inseguito il sogno della serie D e siamo arrivati a centimetri dal realizzarlo dopo una cavalcata memorabile. Sono convinto che questa società sia diventata ancora più forte e che si merita di compiere il salto. Da parte mia cercherò di essere il più utile possibile a Luca Puppi e ai ragazzi proverò a trasmettere la voglia, il saper e voler sognare, la cultura del sacrificio, del lavoro, l'amare il campo di calcio e lo spogliatoio. Considero i rapporti umani la base di tutto, l'amicizia è veramente il sale del calcio".
Tra i programmi dell'aspirante tecnico c'è il corso da allenatore "uno scalino da fare nel futuro, quando sarà possibile".
In bocca al lupo, Gabriele!