COPPA VENETO - Gode il Sandonà. Che sfiderà la Manzanese e Bradaschia
La squadra di Migliorini si impone nella finale di Rovigo sul Garda. Decide la stoccata di Pulzetti in chiusura di primo tempo
SANDONA' - GARDA 1-0
Gol: al 44’ Pulzetti
SANDONA': Bonato***, Righetti**, Presello* (35’ st Pettina**), Chitolina/Pradebon, Marchiori, Faloppa, Pulzetti (35’ st Icastasciato), Zane, Gambino (23’ st Fjda), Fantinato, Fiore* (27’ st Bullo*). A disposizione 12 Dotto**, 13 Parpinel, 15 Stefani, 17 Salviato***, 20 Vecchiato**. Allenatore: Gianni Migliorini
GARDA: Gottardi, D’Aquino**, Bertoldi, Bertasi, Della Pellegrina, Piger (27’ st Turrini**), Avdullari*** (23’ st Avesbergh***), Oliboni, Dorizzi, Soares (10’ st Ceretta*), Boni* (33’ st Beverari). In panchina: 12 Bianchi*, 13 Dall’Agnola*, 14 Finazzi, 15 Aloisi*, 16 Galazzini***. Allenatore: Paolo Corghi
ARBITRO: Mattia Rodighiero sez. aia di Vicenza. Assistenti Paterlin sez. di Vicenza e Marchesin sez. di Rovigo.
NOTE - Pomeriggio soleggiato, temperatura di 11 gradi, terreno gibboso e pesante, spettatori 800 circa con folta presenza da Sandonà sostenuta dal tifo dei “Caimani del Piave”. Numerosi gli addetti ai lavori. Ammoniti: Piger, Marchiori, Bertasi, Faloppa. Recupero: 1’ e 5’. *Under a referto gara: *’99, **’00, ***’01.
Rovigo. Il Sandonà brinda al Tricolore. La Coppa Italia è griffata Pulzetti, ex Bologna. Parte zoppicando la finale di Coppa Italia d’Eccellenza Veneto (campione uscente il Caldiero Terme) assegnata al calcio Rovigo. Indicativi gli errori evidenziati dai tanti addetti ai lavori presenti nel ricevere e scorrere i referti gara dove si sono annotate le presenze dei “fuori quota” trasformati per l’occasione in giocatori trentenni o riferiti a date di nascita che non risultano conformi. Sono i dettagli…della competenza. E’ un avvenimento inizialmente “freddo”, privo della colorata coreografia che accompagni il flusso di pubblico impegnato a prendere posto sulla tribuna del soleggiato “Gabrielli”. L’extra è l’inno di Mameli che ricorda che la Coppa Itala è una manifestazione nazionale. Gli auto parlanti del “Gabrielli” lo intonano nel pre-partita e questo in Veneto accade da due edizioni, dalla finale giocata dodici mesi fa a Bassano. Nell’affondare l’attenzione sui due 11 in campo, il Garda schierato da mr. Corghi si presenta con uno schieramento versatile, un 4-3-3 con capitan Dorizzi a centro-boa, Avdullari e il brasiliano Soares a sostegno. Sull’asse mediana le geometrie sono dettate da Oliboni con Boni e Bertasi a fare legna. Dietro la regia è affidata al play Dalla Pellegrina. Il tecnico rossoblù in partenza sacrifica la seconda punta Aloisi e il mediano Turrini, pronti a entrare in partita. Il Sandonà rafforza gli ormeggi in fase di filtro con l’innesto del brasiliano Chitolina/Pradebon (ex Tamai), dirotta in panchina Parpinel per fare posto a Alberto Faloppa (ex capitano del Tamai), mentre sulla linea mediana l’aggiunta del laterale basso Fiore (ex Sanremese), esclude dalla contesa Incastasciato. In attacco mister Migliorini conferma il tandem Gambino-Fantinato.
Al via del vicentino Rodighiero è il Garda a rendersi promotore delle prime schermaglie. Al 5’ il piazzato di Dorizzi (fallo di mano di Faloppa ai 18 metri) sbatte sul muro eretto dalla formazione veneziana. E’ una finale che fin dalle prime battute manifesta la lentezza nel giro palla del Sandonà, lezioso e sornione nel fraseggio articolato sull’asse Pulzetti-Zane. Il Garda che ha tutto da guadagnare gioca con un piglio più spregiudicato, senza dilatare le maglie. E’ l’undici scaligero a offrire le migliori fiammate, percussioni volitive, ma prive di forza nello sfondamento. I ragazzi di Corghi nell’occupare la mediana rivale nel corso dei primi 45’ conquistano una mini-serie di corner, ma in acrobazia la capoccia di Dorizzi e dell’avanzata Dalla Pellegrina, mai la spuntano sui corazzieri biancocelesti dove si nota la presenza e la precisione negli interventi del centrale Marchiori. L’azione spumeggiante del Garda trascina il pubblico che invoca un maggiore brio e la finalizzazione, che latita. Al 23’ a completamento della lunga e impalpabile fase di studio, i rossoblù conquistano il terzo corner del match; il cross a centro area è sventato dalla robusta a scafata difesa sandonatese. I corner si susseguono, ma il Garda che cerca la soluzione in acrobazia, mai la spunta nei sedici metri dove nelle uscite in sospensione, Bonato fa valere la notevole statura. Il Sandonà superato indenne i due terzi della frazione, al 28’ esce dalla propria mediana: il taglio di Zane pesca la testa di Gambino, l’ex centravanti dei lombardi dell’Ardor Lazzate incorna il cuoio in torsione sul secondo palo dove Fantinato si lancia in scivolata, ma “cicca” il tap-in. E’ un buon momento per la formazione di mr. Migliorini che sale in cattedra trascinata dal tifo del “Caimani del Piave”. Al 30’ l’azione offensiva è affidata all’assolo del brasiliano Chitolina/Pradebon: gran botta dai 20 metri e traversa piena. E’ l’avvisaglia che il Sandonà ha deciso di accelerare, un legno che affievolisce le gambe nei ragazzi veronesi.
Nel minuti finali il forcing biancoceleste va al sodo, e lo fa su calcio franco. E’ una palla inattiva giocata sul breve da Zane: la mezzala tocca corto per Pulzetti, l’ex mediano del Bologna esplode il fendente dalla media distanza, Gottardi devia in volo di riflesso, la palla in uscita è recuperata da Fiore, l’estrema che rimette palla all’indietro (assist certosino) per lo shot di collo destro di Pulzetti che gonfia la rete. E’ l’1-0 che manda le squadre al riposo. Nel riavvolgere il nastro dei primi 45’, il Sandonà su un rettangolo gibboso e pesante ha fatto valere il possesso palla e la maestria di Zane e Pulzetti sostenuti dalla fisicità di Pradebon e Fiore nella gestione del cuoio. In avanti Gambino si è visto a sprazzi e Fantinato non ha trovato le coordinate nello sfruttare la velocità. Il Garda pimpante in avvio, col passare dei minuti ha patito la pesantezza del terreno di gioco e gli agli Soares e Avdullari si sono lentamente spenti.
Ripresa. E’ un Sandonà che rientra in campo deciso a chiudere la pratica. All’8’ è ancora Pulzetti a esibire un saggio balistico dei suoi trascorsi in serie A. L’ex mediano felsineo e del Padova pescato direttamente dalla bandierina dal traversone di Zane, si coordina e scarica un velenoso tiro al volo e magistrale è la risposta di Gottardi che s’immola sotto la traversa e salva la propria porta dalla seconda capitolazione. Nel frattempo nelle fila rossoblù mister Corghi è costretto ad avvicendare il provato Soares (un terreno non adatto al carioca) per il tenace Ceretta. La finale incanalata dai biancocelesti, annacqua l’ardore gardesano. La formazione di Paolo Corghi smarrisce il bandolo del gioco davanti alla maggiore fisicità sandonatese. Prova a ravvivarla con i cambi il tecnico rossoblù, ma nemmeno l’ingresso del tecnico Turrini riesce ha trasformare l’inerzia dei compagni. Un paio di avvicendamenti se li concede pure il Sandonà che toglie Gambino per l’airone Fjda, mentre Bullo sul fianco mancino subentra al tattico Fiore e prova a incidere per arrivare al gol della sicurezza.
Gli ultimi giri di lancette segnano la resa del Garda, completato il tabellino delle sostituzioni e portano gli uomini di Migliorini a fallire il colpo del ko (contropiede di Pettinà, ma nel due-contro-uno, il difensore sciupa l’assist avvicinato su Fjda) che esaltati la prestazione del Sandonà, vincitore da pronostico.
I ragazzi di Migliorini (una Coppa costruita per gradi, e va dato il merito anche al predecessore, Gianfranco Fonti) alzano così la coppa e dopo quattro anni (Clodiense/Chioggia vincitore a Rosà sull’ Ambrosiana) riporta il trofeo sulla bacheca di un club veneziano. I biancocelesti si allineano così nella corsa al Tricolore (il triangolare del Triveneto) al Trento e alla Manzanese dell'ex Daniel Bradaschia.
Flavio Cipriani