IL CASO - Musig (Aiac Gorizia): su Mauro Pinatti si sta esagerando
La sezione goriziana dell’Aiac prende le distanze dal processo mediatico a cui è stato sottoposto l’associato, tacciato di razzismo per una infelice espressione pronunciata durante Mladost - Zarja, frase che gli è costato l'esonero...
Il presidente della sezione di Gorizia dell'Associazione italiana allenatori calcio, Mauro Musig, interviene sulla vicenda che sta riguardato il tecnico Mauro Pinatti, esonerato dal Mladost, ritenendo doveroso evidenziare alcuni passaggi della stessa e rendere nota la propria posizione.
I FATTI - “Il Mladost è padrone di fare le sue scelte, che personalmente non discuto, posso anche capire che la famosa frase non sia stata tollerata dalla società di Doberdò del Lago, da quella della squadra ospite e tantomeno dal pubblico, facenti parte della minoranza slovena ma, che si vada a dipingere un allenatore come fosse un “mostro razzista” mi sembra esagerato. Voglio precisare mi esprimo senza che il nostro associato mi abbia interpellato, ma sento il dovere di prendere una posizione al suo fianco, pur riconoscendo la necessità di evitare di pronunciare una frase del genere”.
IL PROSIEGUO - “Dopo l’articolo a quattro colonne uscito su diversi quotidiani locali e, come se non bastasse, anche in tv, neanche fosse stato arrestato un noto latitante, pensavo la storia della frase proferita dal mister Mauro Pinatti durante il derby carsolino tra Mladost e Zarja, fosse chiusa.Però a distanza di una settimana, mi è giunta una voce alquanto sconcertante. Sembrerebbe, ed uso volutamente il condizionale, che ad una delle figlie del mister, durante l’appello in classe, l’insegnante chiamando il suo cognome, avrebbe detto: “Ah, sei tu la figlia del razzista?” Spero vivamente che questa notizia sia priva di fondamento e che non si tratti neanche di una battuta decisamente fuori luogo, altrimenti mi sembra veramente troppo”.
FRASEOLOGIA - “Noto però, che in tutta questa storia, ci sia non poca ipocrisia. Frasi come “s’ciavo de …., furlan de ....., bisiac de ….., teron de ....., o peggio, si sentono da sempre ogni domenica su tutti i campi di calcio, dalla Terza categoria alla serie A. Ripeto, non è bello sentirle, ma come sempre accade muoiono all’interno del rettangolo verde e al triplice fischio ci si scusa e poi tutti assieme in chiosco per il terzo tempo”.
L’AMAREZZA - “Ho parlato con Mauro il giorno stesso dell’uscita dell’articolo, era molto amareggiato per l'accaduto e, ovviamente, per l’esonero. Conosco Mauro da tantissimi anni, è stato un ottimo giocatore ed è un ottimo allenatore, focoso se vogliamo, ma tutto dettato dalla grandissima passione che nutre per questo bellissimo sport che è il calcio”.
PENSARE PRIMA DI AGIRE - “Tutto questo è per dire che certe cose vanno arginate e prima di tirare in ballo i media (che a volte forse strumentalizzano le situazioni), bisogna pensare a 360° e soprattutto alle conseguenze che si possono venir a creare. A tale proposito, in qualità di Presidente della sezione goriziana dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, e perdurando tale fastidiosa ed ingenerosa “gogna mediatica”, faccio presente che sarà nostro impegno quello di schierarci a fianco di Mauro, come abbiamo fatto con tanti altri allenatori anche non associati, a tutela del suo nome e di tutti i tecnici che rappresento”.