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Edizione provinciale di Udine


IL PUNTO - Il Santamaria, Chiarandini e l'evoluzione del miracolo

Piccolo bilancio di 4 stagioni vissute intensamente, tra memorabili imprese e pure una retrocessione che si è rivelata, a ben vedere, fonte preziosa di insegnamenti. Il passaggio da squadra spensierata a squadra-squadra

Parliamo di balon... nel piccolo mondo (ma grande per tanti aspetti) del calcio nostrano, un mondo che momentaneamente vive di pensieri, sogni, telefonate... Parliamo di balon con Stefano Chiarandini, classe 1980, già trequartista-attaccante di classe. Chiarandini da 4 stagioni - ossia da quando ha esordito come allenatore - plasma e guida quel capolavoro che è il Santamaria. Un Santamaria da 10 e lode sotto tanti aspetti sia a livello societario che agonistico. 
Riepiloghiamone il cammino partendo dal primo posto conquistato nel girone B di Prima categoria nel 2016-2017 con 63 punti all'attivo (72 gol segnati, 33 subiti). E' seguita la retrocessione patita in Promozione (girone A), un campionato che ha fruttato soli 13 punti, ma nel quale i biancazzurri sarebbero stati da play-off al termine dei primi tempi e si sarebbero salvati se le partite fossero durate 80'. Un tanto per dire che quel Santamaria non fu asfaltato e combattè fino all'ultimo. 
Nel 2018-2019 Pivetta e soci tornarono a frequentare il girone B di Prima categoria, conquistando da quarti della classe (54 punti) l'approdo ai play-off, un esito lusinghiero per una compagine che era per l'appunto reduce da un declassamento. 
E arriviamo al campionato in corso, caratterizzato dal trasferimento nel girone C e da un primato detenuto grazie ai 50 punti messi insieme in 22 gare: il Santamaria precede al momento della sospensione l'Ufm, staccato di 6 lunghezze e con uno scontro diretto, ancora da disputarsi, previsto sul terreno degli udinesi. 

Stefano Chiarandini, allenatore in ascesa, sottolinea: "Questo periodo è stato appagante e soprattutto intenso perché le esperienze sono risultate varie e di segno diverso, sia positivo che negativo. Anche la retrocessione ci è servita per crescere, per riflettere, per imparare. La differenza tra Prima categoria e Promozione è innegabile, pure nell'annata in corso le matricole soffrono e ciò non dipende solo dalla regola dei fuoriquota. Siamo cambiati in questo quadriennio? Sicuramente, siamo passati dall'essere una squadra spensierata, che esprimeva un certo tipo di calcio, al dispensare mentalità, solidità, attenzione e continuità maggiori, diventando quindi squadra-squadra; l'evoluzione è stata agevolata dall'aver compiuto pochi ritocchi all'anno e il merito principale va attribuito alla società, che non ha mai riposato sugli allori, ma ha sempre cercato di dare qualcosa in più ai nostri tesserati a livello organizzativo e di strutture". 
Anche nei momenti difficili - che non sono mancati - dirigenti e tecnico hanno saputo trovare le soluzioni e i compromessi indispensabili per proseguire nel progetto, e i frutti di tale modus operandi - purtroppo sempre più raro - si sono potuti apprezzare in particolare nell'attuale stagione: "Il cambiamento di girone si è rivelato uno stimolo importante - aggiunge Chiarandini -; vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, in questo momento nulla si può dare per certo, sul piano generale e anche a livello calcistico, perché un'eventuale ripresa del campionato potrebbe vedere modificati i rapporti di forza fin qua espressi; 8 turni, quelli che mancano per completare il cammino regolare, non sono poi sicuramente pochi...". 
Il tecnico biancazzurro inoltre rileva: "Ho a disposizione un gruppo omogeneo, 21-22 calciatori di buon livello. La difficoltà è quella di dare spazio a tutti, il sottoscritto ci prova anche cercando di sfruttare al massimo le 5 sostituzioni consentite a gara. E' pur vero che, tra infortuni e altre situazioni, ogni ragazzo si è rivelato prezioso e abbiamo saputo mantenere un buon livello pure in momenti d'emergenza, con 6-7 elementi della rosa indisponibili. Il '97 obbligatorio? Non credo abbia inciso particolarmente, sono diverse poi le società che, avendo alle spalle un settore giovanile, giocano costantemente con 4-5 under. Per noi del Santamaria c'è qualche difficoltà in più, ma relativa".
Infine, a livello di singoli il tecnico attribuisce un ruolo speciale al classe '92 Nicola Turchetti: "A  livello offensivo il suo apporto si sta rivelando determinante tanto più per una serie di situazioni che hanno frenato i compagni di reparto. Non ci sono dubbi sul fatto che sia un giocatore in grado di fare la differenza". 

IL CAMMINO DEL SANTAMARIA PER CONCLUDERE IL CAMPIONATO

Domio - Santamaria 

Santamaria - Ism Gradisca

Gradese - Santamaria 

Santamaria - Gonars

San Canzian Begliano - Santamaria 

Santamaria - Ufm Monfalcone

Mladost - Santamaria 

Santamaria - Zarja

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  Scritto da La Redazione il 14/03/2020
 

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