MARANESE - Ciani: siamo a disposizione, ma finire i tornei sarà dura
L'allenatore in seconda è contento della sua esperienza a Marano: "Mi ha fatto piacere avere questa opportunità che ho colto al volo"
Occhi puntati su Luca Ciani, vice allenatore della Maranese, compagine del girone A di Promozione. Ci racconta la sua esperienza in coppia con mister Zamaro e dà il suo parere sul ritorno in campo, quando l'emergenza Covid-19 sarà cessata.
ANDAMENTO IN CAMPIONATO - "Prima della sosta abbiamo fatto un importante pareggio contro la Spal Cordovado, prima in classifica. Da quando io e mister Zamaro siamo subentrati, ad inizio dicembre, abbiamo toppato solo la partita di Corva e quella di Camino ma per il resto i ragazzi hanno sempre dato il massimo. Spesso siamo stati puniti dalla sfortuna che ci ha fatto fare meno punti di quello che avremmo meritato".
MISTER ZAMARO - "E' stata una bella sorpresa, ci conoscevamo poco e mi ha fatto piacere avere questa opportunità che ho colto al volo perchè questa è una società importante in una piazza blasonata che sta affrontando il campionato di Promozione quindi parliamo di un livello abbastanza alto".
RUOLO - "Avendo già fatto il primo allenatore non mi ero mai accorto degli oneri che può avere il mister in seconda. Il mio ruolo è di mettere qualche dubbio nella testa dell'allenatore e farlo riflettere sulle sue scelte. A mio avviso non è giusto essere sempre accondiscendente ma ci dev'essere un confronto continuo. Nel calcio moderno avere uno staff tecnico completo è fondamentale, non è più come una volta dove in queste categorie questo ruolo non esisteva. Per il calcio di oggi avere una o due persone che danno manforte all'allenatore è consigliabile. In categorie inferiori magari si vedrà meno ma al giorno d'oggi c'è tanta gente competente e che si metterebbe in gioco per fare questa esperienza che a livello personale è importantissima per entrare nel mondo del calcio".
STOP DEI CAMPIONATI - "Il calcio manca a tutti. Ho la fortuna o sfortuna di continuare a lavorare nonostante la quarantena quindi almeno vivo le giornate senza grosse differenze. Gli allenamenti e le partite, però, per chi è stato sempre abituato a sentire l'odore del campo è una mancanza importante. Penso che sia così per tutto il mondo calcistico".
"Parlando con gli addetti ai lavori sono un po' preoccupato e dubbioso, non so se si potrà riprendere a giocare. Si potrebbe pensare di disputare un paio di partite a settimana a giugno, ma non essendo professionisti sarebbe un impegno troppo duro da affrontare. Sono pessimista ma ci mettiamo a disposizione qualunque saranno le decisioni".