BERTOSSI - "Riformare il calcio. Dilettanti in primavera-estate"
Una proposta innovativa arriva dal “talent scout” bisiaco per sdoppiare i campionati. Chiudere l’attuale stagione e pensare alla nuova a marzo. Benefici economici per le società dilettantistiche
Massimiliano “Maci” Bertossi, ex tecnico di Isontina, Fiumicello e Ufm, è preoccupato non tanto del calcio bensì del rischio della perdita di posti di lavoro, e propone una soluzione diversa per il mondo del calcio dilettantistico, che potrebbe però scontrarsi con le abitudini delle persone e con i regolamenti Figc, i quali necessiterebbero sostanziali adeguamenti
PREOCCUPAZIONE - "Sento ancora molti addetti ai lavori preoccuparsi della stagione sportiva in corso, delle classifiche, dei campionati e altro. Credo la vera preoccupazione non siano i campionati, le classifiche calcistiche, ma la vera drammaticità è quella delle persone (anche dei tesserati delle varie società) che, ahimè, perderanno il lavoro, dei liberi professionisti, dei commercianti e di tutti coloro che non sanno più come andare avanti e del calcio, giustamente, non gliene importa".
STAGIONE - "Penso sia più corretto chiudere la stagione agonista qua poi, sul come, se ne può discutere: con l’annullamento della stagione o lasciando inalterate le classifiche allo stato in cui sono. Una soluzione si troverà. È un momento unico e straordinario che tutti a malincuore devono per forza accettare. In questo momento penso sia importate capire per prima cosa come e se sarà possibile ripartire con il calcio dilettante, e quello giovanile-scolastico".
RIFORMA - "Dal mio punto di vista è arrivato il momento non di riformare i campionati, ma di riformare il calcio dilettantistico. Per evitare il rischio che le società possano chiudere i battenti, occorre separare il calcio professionistico da quello dei dilettanti. Ormai il business delle televisioni ha preso il sopravvento, ci sono partite ogni giorno ad ogni ora e questo va a discapito dei nostri campionati. Il calcio dei dilettanti dovrebbe riformarsi, giocare come fanno altri sport (baseball, ciclismo ecc.) nel periodo estivo da marzo a ottobre, lasciando i mesi centrali, ossia da novembre a febbraio al calcio professionistico".
BENEFICI - "Si pensi ai vantaggi che avrebbero le società dal punto di vista economico sul vestiario, manutenzione dei campi, costi di gestione, riscaldamento, luci. Concentrare l’attività durante questi mesi porterebbe anche ad una gestione migliore del settore giovanile, dal momento che si usufruirebbe per la gran parte della stagione di un periodo di vacanza scolastica e, probabilmente porterebbe anche un maggior afflusso di persone nei campi di calcio. Ovviamente si dovrebbe cambiare la mentalità, cambiare le abitudini, ma forse mai come in questo momento, visto il momento e visto il futuro incerto della ripresa al cento per cento di tutte l’attività, si potrebbe pensare di provare a proporre l’inizio della stagione agonistica 2021 a marzo per finirla ad ottobre".