IOVOGLIOESSERCI - Manifestazione a Grado
Rappresentanti delle attività produttive e lavoratori stagionali e dello sport in piazza nella città lagunare lunedì dalle 10 alle 18. Consegna delle chiavi e indumenti da lavoro. Felluga: “Non vogliamo arrenderci, ma ripartire e con aiuti dalle istituzioni. Diretta Facebook con presenza di importanti personaggi
Il lockdown dal quale, in minima parte, l’Italia cerca di uscire da oggi, continua, a ragion di logica, a scontentare parecchie persone, soprattutto i tanti lavoratori di piccole realtà, commercianti e lavoratori autonomi in primis. Tenere ancora tutto chiuso per queste categorie sta diventando un problema piuttosto serio, i soldi non crescono sugli alberi, dal Governo continuano promesse, scuse da bambini che non reggono, ma il vil denaro resta un’utopia per molti.
E allora, come già accaduto recentemente in varie zone del Friuli Venezia Giulia, lunedì 4 maggio, tutte le attività produttive e i lavoratori stagionali dell’Isola del Sole hanno organizzato una manifestazione pacifica a Grado. Come verrà svolta, ce lo spiega Andrea Felluga:
#iovoglioesserci – “A partire dalle 10 di questo lunedì (4 maggio), i tanti lavoratori stagionali e tutte le attività produttive e commerciali di Grado, si recheranno in piazza Biagio Marin, dinanzi al palazzo municipale per depositare le chiavi di tutti gli esercizi nonchè indumenti o attrezzature da lavoro da parte degli stagionali. Con questo gesto vogliamo far capire a chi ci governa che non siamo invisibili, non vogliamo arrenderci, vogliamo altresì ripartire ma dobbiamo avere l’aiuto da parte dell’Amministrazione comunale, della Regione e dello Stato. Questa manifestazione, che si concluderà alle 18, sarà visibile in diretta Facebook e parteciperanno alcuni importanti personaggi che potrete scoprire collegandovi sul social”.
CRISI – “E’ un momento difficile, soprattutto per una città come Grado che vive di turismo e in questo momento si sente sola ed abbandonata a se stessa dalle istituzioni. Con questa manifestazione apolitica vogliamo tutelare il lavoro di tutte le categorie perché senza il lavoro non possiamo andare avanti, il fallimento è dietro l’angolo. Senza denaro non potremo pagare non solo tasse e bollette, ma neppure le iscrizioni dei figli alle scuole calcio”.
CALCIO – “Ho due figli entrambi tesserati per il Cjarlins Muzane, il più piccolo con gli Esordienti, l’altro gioca con gli Allievi. Se non è facile per noi adulti, non lo è tantomeno per i ragazzi stare a casa senza le loro abitudini della scuola, nel prendere il pulmino per andare agli allenamenti e giocare le partite. La società è rimasta sempre vicina a loro proponendo allenamenti attraverso i canali web ed entrambi li hanno seguiti. Il figlio più grande è sempre rimasto attivo con ulteriori allenamenti individuali, dapprima per le strade della cittadina poi, con gli ulteriori divieti, ha dovuto arrangiarsi a casa. Inviavamo poi video di questi allenamenti alla società che li pubblicava sui social. Per i miei ragazzi il calcio è molto importante”
IMPEGNI – “Normalmente entrambi venivano da noi seguiti alle partite. Mia moglie era dedita al più piccolo al sabato con gli Esordienti, mente alla domenica ci andavo io con il più grande. Quando eravamo impegnati con il lavoro e non eravamo in grado di accompagnarli alle partite, ci venivano sempre incontro gli altri genitori”.