SETTORE GIOVANILE - Tisci, pallone ancora vietato
Linee guida inaccettabili per una società dilettantistica, troppa rigidità e con la spada di Damocle della responsabilità civile e penale. Il Presidente: “Che senso ha fare un protocollo se ancora non si possono fare le partitine”
I centri sportivi e quindi teoricamente anche gli stadi, da questo lunedì 25 possono riaprire come previsto dal Dpcm, ma tanti cancelli rimarranno invece chiusi perché una società dilettantistica avrebbe una responsabilità non sostenibile.
“Al momento le linee guida sono piuttosto severe e chi non le rispetta va incontro a responsabilità civili e penali. Non è ancora chiaro – specifica Vito Tisci – se è il medico sociale o il presidente ad assumersi la responsabilità, ma in ogni caso il presidente le ha in capo in una Asd. La Figc non riesce a far controlli ma se riceviamo segnalazioni di irregolarità lo renderemo noto alla Procura Federale”.
Il Presidente del Settore Giovanile e Scolastico ha già chiesto un protocollo specifico per le scuole calcio in quanto le linee guida a livello generale ammettono solo gli allenamenti individuali con al massimo 4 o 5 atleti per gruppo e si può fare attività motoria usando guanti e mascherina. Vietate le docce, così come l’uso del pallone e niente assembramenti. I genitori devono autocertificare se il figlio ha avuto o meno il Covid-19 e la società deve misurare la temperatura e deve essere presente un medico in campo.
Tutte norme impraticabili per una società dilettantistica.
Tisci allarga le braccia contro queste rigidità e fa capire l’inutilità di un protocollo se ad oggi non si può usare il pallone, non si può fare la partitina. “Magari fra un mese le cose cambieranno, ma ad oggi è così”