BASKET - Pedone avvisa Micalich: ha 48 ore per ripensarci
Atmosfera sempre tesa all’Apu, dopo le dimissioni dell’Amministratore Delegato. Il presidente è infastidito, ma tende la mano per provare a ricucire uno strappo profondo: “In 10 anni gli ho dato fiducia assoluta, chiedo solo che il mio legale di gruppo ed il mio direttore amministrativo possano avallare i contratti. Mi sento un marito abbandonato. Se vuole tornare indietro sono disposto ad ascoltarlo, però faccia veloce…”
Clima sempre teso (e non potrebbe essere diversamente) all’Apu. Le improvvise dimissioni dell’Amministratore Delegato Davide Micalich hanno scosso, ma non troppo, il presidente Alessandro Pedone. Tra gli scenari immediati, è possibile un nuovo incontro (già domani, mercoledi?, ndr) anche se, viste le posizioni e i “caratterini” dei due, una riconciliazione pare alquanto problematica.
“Ho dato fiducia assoluta a Davide in tutti questi 10 anni - ha precisato Pedone - gli ho soltanto chiesto che il legale di gruppo si occupasse della stesura dei contratti e il direttore ammnistrativo dell’avallo degli stessi. La sua risposta? Una lettera di dimissioni".
Micalich sottolinea che, per lui, il basket rappresenta il quarto figlio…
“Se lui è la mamma, io sono il papà. E mi sono sentito come un marito abbandonato".
Si aspetta un passo indietro?
“Se vuole, sono disposto ad ascoltarlo per cercare di capire tutto. Ma faccia veloce. Gli concedo 24 - 48 ore: poi dovrò prendere decisioni sul futuro della squadra. Se vuoi rispettare le regole dell’azienda o te la compri, oppure confermi la scelta che hai fatto".
La prossima stagione?
“Sarà difficile, dura, una parte degli sponsor soffrono: non vedo perché saltare dalla barca mentre la barca è in mezzo al mare con le onde alte. Lui parla di eroi, di atti di eroismo ma, se permettete, in questi momenti, gli eroi sono altri: gli operai che vanno lavoro sotto la minaccia del virus, quelli che ancora aspettano la cassa integrazione. Non perdiamo di vista il piano corretto delle cose".