Partita a fari spenti si è presentata subito con il ruolo di "matricola terribile" che ha mietuto molteplici vittime nel campionato di Eccellenza. Il suo cammino da sogno è stato però bruscamente interrotto dal blocco e dal successivo annullamento del campionato che non ci ha permesso di vivere uno dei finali più concitati ed entusiasmanti degli ultimi anni. Stiamo parlando ovviamente della Pro Fagagna di mister Pino Cortiula, che ci racconta le emozioni contrastanti vissute durante questi mesi e ci parla del futuro.

RICONFERMA - "Mi hanno riconfermato tempo fa, ho avuto successivamente un paio di richieste ma sono orientato a restare. Spero di poter allenare il prossimo anno perchè non si sa ancora se partirà la stagione. Il percorso è stato importantissimo e non sarà facile confermarsi, abbiamo vinto due campionati ed abbiamo sfiorato anche il terzo quest'anno. In questi anni abbiamo fatto numeri importanti: quindici gare vinte in Eccellenza è un record per questa squadra, eravamo in corsa per la promozione in D ma purtroppo il campionato è stato annullato. E' un percorso difficile da riprendere perchè non è mai facile confermarsi con questi risultati importanti, il blocco dei campionati è stato un peccato perchè è come ricominciare da capo".

LA STAGIONE - "Nessuno avrebbe puntato su un campionato del genere da matricola: il primo anno eravamo la nobile decaduta, l'anno scorso eravamo la squadra da battere e quest'anno invece c'erano formazioni molto più accreditate invece abbiamo giocato con entusiasmo e potevamo divertirci ancora. Avremmo dovuto affrontare ancora le nostre dirette concorrenti e potevamo dire la nostra, ne sono convinto. Eravamo lì in classifica senza il nostro bomber titolare che stava per recuperare, sarebbe stato bello vedere cosa sarebbe successo. Le altre magari avevano organici più blasonati ma noi sicuramente non saremmo stati da meno".

LA RIPRESA - "Penso che a tutti manchi il calcio, non so cosa si potrà fare in tempi brevi perchè si dovrà dare la precedenza alla salute. Sicuramente non riesco ad immaginare e non penso sia giusto un calcio dilettantistico a porte chiuse, dobbiamo estraniarci dalle sirene dei professionisti: noi siamo dilettanti ed il calcio è la nostra passione, ci piace andare in campo e fermarci a parlare dopo la partita, tutti insieme. E' un altro modo di vivere il calcio. E' meglio aspettare per poi riprendere in condizioni normali".

LE DECISIONI - "Penso che cercheranno di accontentare il più possibile le società, facendo meno danni possibile".

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