UDINE CITY - La "doppia sfida" di Sironi
Due infortuni alle ginocchia in due anni, ma il giocatore è ormai recuperato e pronto ad rimettersi in discussione con la nuova casacca. “Voglio tornare sano, riprendere finalmente a giocare e offrire il mio contributo. Obbiettivi? La squadra era già competitiva: con i nuovi innesti siamo da play - off. Fusione City - Futsal? La vedo difficile…”
Sale su una barca che, ante Covid, stava navigando spedita verso la terra promessa: superate le mareggiate, Andrea Sironi vuol dimostrare di poter far parte a tutti gli effetti dell’equipaggio dell’Udine City. Sulle sue qualità, nessun dubbio: il problema è la sfortuna. Ma dopo due lesioni al ginocchio in due anni (a Manzano nel 2017, quello destro, l’anno scorso in amichevole pre stagionale a Mestre, il sinistro), l’universale ex Udinese Futsal - classe 1995 - è carico a palla e pronto a ripartire. La stagione passata l’”ammiraglio” Tita Pittini non ha potuto goderselo: però l’ha comunque atteso con calma. Perché la serie B sarà pure ostica ma, se affrontata con gli uomini giusti, può essere domata. E regalare grandi soddisfazioni.
Andrea, cosa dicono gli ultimi bollettini medici?
“Mi sono operato il 31 gennaio scorso poi, grazie al supporto di Alessandro Barile e del mio ex compagno di squadra De Reggi, ho comunque potuto svolgere un’adeguata attività riabilitativa. Ora mi manca un pò di tono muscolare, ma la stabilità è ok.”
Quanto è stato difficile non partecipare attivamente alla cavalcata 2019/2020?
“In tribuna si soffre parecchio. Perché, dopo aver pagato un piccolo dazio, la squadra andava, divertiva, faceva spettacolo e otteneva risultati. Richiamando, tra l’altro, pure un bel pubblico. Sarebbe stato bello esserci.”
Te l’aspettavi?
“All’inizio c’era, ovviamente, un po’ di timore: da matricola andavamo allo scoperta di un mondo nuovo, non sapevamo che cosa ci sarebbe capitato. Però già dalla gara di Coppa di Palmanova e da quella… disgraziata amichevole di Mestre, contro una formazione di A2, si intuiva che il futuro sarebbe stato roseo. E infatti…”
Ripartenza fissata, si spera, a metà ottobre. Con quali traguardi?
“Per me si tratta di una doppia sfida. Perché voglio tornare a giocare da sano e perché, con questo gruppo, possiamo ambire a fare ancora meglio.”
Ovvero?
“Conosciamo il livello degli avversari. In più, chi ha giocato l’ultimo campionato, ha potuto accumulare un bel bagaglio di esperienza. Con il mestiere di Goranovic, l’arrivo di Fabbro, l’apporto del sottoscritto e, magari, qualche altra intuizione di Tita Pittini, possiamo non dico puntare alla A2, ma ai play - off certamente. Anzi, devono essere un nostro obbiettivo dichiarato.”
Sarà un Udine City a matrice italiana.
“Situazione anche questa molto interessante. I giocatori, soprattutto friulani, ci sono. Penso a Turolo, all’ottimo impatto con il calcio a 5 di Chtioui, al nostro capitano Della Bianca, a Barile e a giovanotti promettenti, capaci di esordire e segnare tra i grandi come Ianesi e Martinez.”
Nel frattempo, il tuo vecchio club pare stia facendo sul serio. Derby alle porte?
“Resterò per sempre legato all’Udinese Futsal ma, dovessimo sfidarci, e me lo auguro per il bene del movimento, non farò sconti: il campo è il campo.”
Si vociferava di una fusione Fustal - City…
“Ne ho sentito parlare anch’io. E’ una domanda scivolosa: unire le forze sarebbe di sicuro un’idea valida, ma la vedo difficile. Perchè si tratta di due mondi abbastanza lontani tra loro.”
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