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Edizione provinciale di Udine


UDINE CITY - Goranovic: siamo una "piccola" Atalanta

Lo sloveno senza età (42 anni oggi) sarà ancora uno dei cardini della formazione di Pittini nella prossima serie B. “Continuerò fino a quando il corpo risponderà. E farlo per Tita è un piacere: ha creato una famiglia. Il campionato che verrà? Il progetto è interessante, la rosa valida: possiamo confermarci nei play - off. Noi veloci e realizzativi, come i nerazzurri di Bergamo. Ve lo dice uno che ha giocato con Ilicic…”

Largo ai giovani. Ma profondo rispetto per gli “anziani”. Soprattutto se, pur al cospetto di una carta d’identità sgualcita, reggono ancora il campo con grande dignità, rimanendo fonte di insegnamento e ispirazione. Per questo, al momento di “scarabocchiare” l’Udine City 2020/2021, Tita Pittini non ha avuto dubbi: la prima pietra sarebbe stato ancora uno dei suoi fedelissimi (sesta stagione assieme), Slavisa Goranovic. Un “giovanotto” che proprio oggi festeggia i 42 anni. Nato a Teslic, Repubblica Serba di Bosnia, Cupo (pronuncia “Ciupo” conseguenza - un tempo…lontano - di una folta capigliatura), ma sloveno dal momento della frantumazione della federazione jugoslava è stato, lo dice la storia, una delle migliori espressioni del futsal della vicina repubblica. E chi ne aveva pronosticato da tempo la “morte” sportiva, ha clamorosamente fallito la previsione: perché, anche il prossimo campionato di B, il signor Goranovic sarà a referto.

“La voglia è ancora grande, il progetto nel quale sono coinvolto è serio, perciò sono rimasto con tanto piacere all’Udine City - spiega il giocatore - nemmeno due anni fa dicevano che ero finito ma, fino a quando il corpo risponderà in questo modo, continuerò".

I segreti di una longevità invidiabile?
“Nessuno in particolare. Sicuramente, però, c’è un discorso legato alla genetica. Poi un pò di attenzione all’alimentazione e le motivazioni che ancora mi sorreggono. Perché mi è piaciuto fare la B, ho trovato un buon livello e voglio riprovarci".

Raccontaci il tuo speciale sodalizio con Pittini.
“Mi piace la persona, la sua competenza e le capacità, come già accaduto a Manzano, di creare una famiglia. E poi, alla pari del sottoscritto, vuole sempre vincere. Tra noi non c’è mai bisogno di troppe parole…”.

Peccato non avere terminato l’ultima stagione.
“Davvero. Mancavano ancora poche giornate, eravamo lanciati: saremo sicuramente arrivati a disputare la seconda fase".

Anche il prossimo anno sarai la chioccia di un gruppo discretamente giovane.
“Mi piacciono, questi ragazzi. Da Turolo, che già conoscevo e che è maturato parecchio, a Chtioui: uno dalle potenzialità enormi, anche se una…testa da migliorare. Detto con simpatia, naturalmente. Mi attendo anche ulteriori progressi da parte di Ianesi e Martinez: il “vecchietto” ha bisogno di riposare qualche minuto di più, serve gente pronta!".

Fabbro e Sironi le due novità salienti.
“Il primo ha conoscenza della B, esperienza e qualità; il secondo una bella gamba. Peccato l’infortunio: spero sia guarito bene e possa dimostrare il suo valore. Saranno entrambi innesti importanti. E se ci mettiamo accanto Tomasino, Agrizzi, Verdicchio, Alessandro Barile e il capitano Della Bianca non siamo proprio cosi male, dai…”.

Obiettivi di squadra, quindi?
“Il primo anno in B, digerito un approccio negativo, è andato molto bene. Confermarsi non sarà semplice, ma se è vero che siamo più forti, dobbiamo fare il massimo possibile per entrare nei play - off . Se mi è permesso un paragone credo che, per spirito, mentalità, velocità e voglia di fare gol, siamo una… piccola Atalanta. Ve lo dice uno che, magari solo in qualche torneo, ha giocato al fianco di un certo Ilicic…”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 17/07/2020
 

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