FIUME VENETO - Gaspardo: allenare mi soddisfa di più
Il tecnico dei Pulcini, che dalla prossima stagione seguirà gli Esordienti, è contento di questo ritorno al passato: "Avevo accantonato anni fa il ruolo di allenatore per fare il direttore sportivo ma ora mi sto divertendo tanto"
Possiamo definire Marvy Gaspardo come un vero e proprio tuttofare. Un inizio di carriera da allenatore dei Pulcini del Fiume Veneto, ruolo che non è riuscito a ricoprire con continuità per la sua "metamorfosi" da direttore sportivo. Dall'anno scorso, però, il tecnico ha deciso di infilare di nuovo la tuta e seguire i Pulcini dopo un decennio di calciomercato. Con lui abbiamo parlato di questo nuovo incarico ma anche delle sue esperienze passate e della prossima stagione, che ci sarà anche se ancora con qualche incertezza di troppo.
RICONFERMA - "Resterò qui ad allenare gli Esordienti. L'esperienza è stata positivissima: avevo accantonato anni fa il ruolo di allenatore per fare il direttore sportivo ma ora sono tornato al passato e mi sto divertendo tanto".
GIOVANILI - "E' molto meno stressante, ci sono più sorrisi sicuramente. Nella stagione passata ho allenato i Pulcini, una squadra di diciannove bambini e mi sono trovato molto bene, mentre nella prossima stagione passerò agli Esordienti".
PROSSIMA STAGIONE - "Sarà un'annata particolare, che bisognerà capire quando ed in che modo ripartirà. Non vedo l'ora di ricominciare però non sta a noi decidere i protocolli".
DIRETTORE SPORTIVO - "Ho iniziato in Terza Categoria con il Pescincanna dove sono stato due anni, poi tre stagioni al Bannia e due anni e mezzo ad Azzano Decimo. Da allenatore avevo avuto solo un'esperienza nei Pulcini dell'annata '98/'99 sempre a Fiume Veneto".
DIFFERENZE - "Sinceramente provo più soddisfazione da allenatore, anche se il calciomercato mi appassiona sempre tanto e lo seguo come se fossi ancora direttore. Seguire e studiare tutta la parte tattica mi è sempre piaciuto, studiare gli avversari e tutte le mansioni dell'allenatore che mi sono sempre piaciute. Da direttore si lavora troppo dietro le quinte, infatti quando ricoprivo quel ruolo cercavo di essere molto presente negli spogliatoi ed in panchina".
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