IL PERSONAGGIO - Zavan e la sua avventura da "Pippi Calzelunghe"
Il giovane difensore udinese si è trasferito all'FC Gute, squadra della splendida città di Visby, nota per esser stata riconosciuta patrimonio dell'Unesco, ma anche per aver ospitato la celeberrima "Pippi Calzelunghe" nel romanzo scritto da Astrid Lindgren, tra il serio ed il faceto ascoltiamo le impressioni dell'uomo della retroguardia arancionera
Potremmo chamarlo "Lo strano caso di Alessandro Zavan", un arcigno difensore classe '99 che si è ritrovato catapultato dalla Primavera del Crotone fino in Svezia. L'esordio in Scandinavia arriva con il Kvarnsvedens Ik, squadra di quarta serie svedese, ma dopo un paio di partite viene notato dall'FC Gute, partecipante al medesimo campionato ma con un'organizzazione ed una dimensione completamente diversa. E' così che il buon Alessandro si ritrova a giocare in una città favolosa, patrimonio dell'Unesco, con una tifosa particolare: Pippi Calzelunghe. Potrà sembrare un racconto fantasioso ma è lo stesso Zavan a confermarcelo, mentre attende l'esordio in campionato con la maglia arancionera, che avverrà sabato prossimo e con all'attivo un'espulsione sfortunata in Coppa. Nel freddo gelido di Visby, Alessandro cercherà di tenere alta la bandiera italiana, puntando a giocare nelle categorie maggiori di una nazione che ormai l'ha adottato a tutti gli effetti, Pippi Calzelunghe compresa.
GUTE - "Inizialmente ero al Kvarnsvedens Ik ma dopo un paio di partite di campionato mi hanno cercato altre due squadre svedesi, tra cui quella in cui mi trovo ora, l'FC Gute sempre nella quarta serie svedese. E' la squadra di Visby, nell'isola di Gotland, che è qualcosa di straordinario, riconosciuta come patrimonio dell'Unesco. Per loro è una meta turistica come la Sardegna lo è per noi e poi c'è una particolarità: questa è la città della famosissima "Pippi Calzelunghe", è un aneddoto simpatico che racconto a tutti".
LA SOCIETA' - "Ho trovato una società organizzata, con una squadra formata da giovani di alto livello e molto ricca. Senza nulla togliere all'altra in cui ero, ma ho trovato una situazione completamente diversa: mi hanno dato un appartamento e pranziamo e ceniamo al ristorante tutti i giorni. E' un'organizzazione decisamente professionistica".
L'IMPATTO - "All'inizio non è stato facile, era fine febbraio e faceva freddissimo, non c'era sole dalle 15 ed è stato molto spaesante. Ho pensato subito che se questa esperienza non fosse andata immediatamente bene me ne sarei tornato a casa di corsa. C'è stato anche il Coronavirus a mettere il suo zampino ed ho vissuto un'esperienza ancor più insolita del normale, bloccato qui con il campionato che normalmente inizia ad aprile ma è stato posticipato a giugno. L'unica "fortuna" è stata che qui non c'è stato il lockdown ed abbiamo proseguito gli allenamenti. Pian piano mi sono ambientato, ho conosciuto tanto di questa realtà ed ora mi sto trovando davvero bene".
FUTURO - "Avrei potuto andare subito nella terza serie svedese ma sarebbe stato inutile in questo periodo. Preferisco finire qui il campionato per aspettare offerte dalla Serie C o magari anche dalla Serie B".
CAMPIONATO - "Sabato esordirò in campionato, mentre domenica scorsa ho esordito in Coppa svedese contro una squadra di Divisione 3, sarebbe la nostra Eccellenza, abbiamo vinto ai supplementari e purtroppo sono stato espulso a cinque dalla fine. E' un peccato perchè salterò il prossimo turno che sarà contro una squadra di Serie A o B".
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