LND - Via libera agli spettatori, ma ...
Incomprensibili e contrapposte indicazioni nell’articolo 1 commi e) ed f) del nuovo Dpcm. La solita incoerenza del Governo ricade ancora sui dilettanti. Le speranze sono riposte nel Governatore Fedriga a cui il presidente Canciani dovrà appellarsi
Esulta la Lnd dopo aver letto, purtroppo superficialmente, il nuovo Dpcm in vigore dal 7 agosto e valido fino al 7 settembre in ordine all’apertura al pubblico degli stadi per eventi minori. Perché superficialmente? Perché leggendo invece con attenzione l’articolo 1 commi e) ed f) si intuisce come, per l’ennesima volta, chi scrive questi articoli, di calcio dilettantistico ne capisce ben poco, se non addirittura nulla e talvolta anche la stesura degli articoli lascia a desiderare per le solite interpretazioni e incongruità annesse.
Cosa significa tutto ciò? Semplice, il comma e) inizialmente, per il numero massimo di persone, fa distinzione fra eventi all’esterno (1000 persone) e all’interno (200), peraltro già previste da precedenti Dpcm (facile fare copia incolla), poi però si “dimentica” di fare altrettanta distinzione nel secondo capoverso, il quale recita: “La presenza di pubblico è comunque consentita esclusivamente nei settori degli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, ... omissis ...., misurazione temperatura, mascherine, ... omissis ...”.
E qui casca l’asino, e nella capitale non mancano. Quali sono i campi sportivi dilettantistici che hanno la possibilità di prenotare il posto a sedere, ammesso innanzitutto che ci siano? Com’è possibile prenotare senza gli adeguati strumenti tecnologici di emissione dei biglietti d’ingresso in dotazione alle società professionistiche? E dove non ci sono nemmeno le gradinate ma solo il parterre? Ma lor signori di Roma sono mai stati nei campetti di periferia? Immaginiamo neanche sappiano come siano fatti.
Contraddizione incredibile nel comma f) che consente le competizioni sportive nazionali e regionali solo a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni. Ma ci sono o ci fanno?
A questo punto bisogna appellarsi al nostro Presidente della regione Fvg Massimiliano Fedriga affinchè sia coerente con se stesso e non modifichi l’attuale ordinanza e i protocolli stilati nella Conferenza delle Regioni per la ripartenza degli sport da contatto all’aperto con presenza del pubblico senza troppe restrizioni, ma soltanto quella, prevista oggi in regione, della distanza interpersonale di 1 metro.
Quindi la preghiera che il Presidente Ermes Canciani dovrà dire prima di coricarsi, non sarà rivolta all’Onnipotente, ma al più “terreno” nostro Fedriga.
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