IL CASO - Occhio a non tesserare i piccoli calciatori
Il Sgs prevede lì’attività di base promozionale, ludica e didattica. Non si possono escludere i bambini senza un giustificato valido motivo. La sentenza della Procura federale ha condannato una società lombarda inizialmente assolta dal Tft. Successe anche in Fvg anni or sono. Al contrario non sono tutelate le società sulle decisioni dei ragazzi di non rinnovare il tesseramento annuale. Perché non si interviene?
Le società non possono mandare via i bambini perché non c’è posto per loro. E’ questa in estrema sintesi la decisione del Procuratore federale interregionale Di Lello che ha ribaltato una sentenza del Tribunale federale territoriale della Lombardia con la quale veniva assolta una società per aver escluso alcuni bambini della categoria Pulcini senza un reale motivo.
La Procura ha invece ritenuto fosse violato l’art. 4 del Codice di Giustizia sportiva, riconoscendo il mancato rispetto dei principi relativi all’attività sportiva giovanile da parte del club. Escludendo tali ragazzini ha violato anche le norme del Regolamento del Settore giovanile e scolastico, il quale prevede l’attività dei Pulcini prettamente promozionale, ludica e didattica.
Con questa sentenza le società non possono rifiutare di tesserare un ragazzino dell’attività di base adducendo un generico “mancanza di posto”.
Ma non possono ancora far nulla per trattenere un proprio calciatore che decide, lui o i suoi genitori, di cambiare società, in quanto il vincolo annuale, in scadenza al 30 giugno di ogni anno, non tutela in alcun caso i club, i quali possono avere difficoltà a programmare la propria attività senza conoscere preventivamente il numero di tesserati a disposizione.
Qui purtroppo nessuno, nelle alte sfere, si è mai preso la briga di studiare a fondo la delicata questione di tutela delle società, mentre è più facile tutelare i diritti dei calciatori. Che sia un problema economico sugli introiti alla Figc con i tesseramenti annuali?
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