Una sessantina di realtà (alcune di esse doppiamente rappresentate) hanno partecipato, a Trivignano, ad una riunione spontanea dei presidenti delle società del Friuli - Venezia Giulia: sul tavolo l’esame del discusso protocollo relativo alla ripresa dell’attività 2020/2021. Impeccabile padrone di casa il “pres” Matteo Menarbin, ospite di riguardo (con alcuni “pretoriani” al seguito) il capo del movimento calcistico regionale Ermes Canciani.

L’approfondimento sulle disposizioni “imposte” ai club ha generato una discussione animata, ma sempre entro un ambito civile e costruttivo: è apparso però evidente che, mentre alcuni passaggi risultano applicabili altri, invece, non lo sono per nulla.

Dal rilevamento alla temperatura facciale, alle autocertificazioni: come praticarle e come compilarle correttamente? Che valore hanno? Sanificazione ed igienizzazione: come e quando effettuarle? Si è anche parlato della formazione del  personale addetto alle stesse, con l’identificazione di un referente. Materia delicata, in quanto non si può pensare che tutto questo possa combaciare magicamente con il volontariato diffuso tra i dilettanti. E nemmeno che i presidenti possano trascorrere tutta la giornata al…campo. Anche l’areazione degli ambienti chiusi potrà essere un problema, così come l’acquisto di materiale sanificante usa e getta avrà un impatto importante (una stima al ribasso indica un impegno superiore alla quota di iscrizione al campionato) sui singoli bilanci.

Il presidente regionale Ermes Canciani ha presentato la sua “task force”, formata dal dottor Di Benedetto, dall’avvocato Giulio Mosetti (attuale vice presidente della Pro Gorizia, ndr) e dal dottor Stefano Rismondo, quest’ultimo autore di un documento (“Riprendiamo il calcio in sicurezza”, ndr) che dovrebbe illuminare sul prossimo futuro.

“La responsabilità del presidente è quella di far rispettare le regole - ha affermato Canciani - mentre, il protocollo, pare sia stato scritto da qualcuno che non conosce il nostro mondo. Sono disposizioni che valgono dalla serie B femminile agli esordienti: quello che fa paura, però, sono i settori giovanili. Se non riapriranno le scuole, l’ attività giovanile non si farà. Il nostro obbiettivo è ora quello di arrivare ad un vademecum  definitivo, comprensivo di una decina di punti da rispettare. Un questionario verrà spedito rapidamente a tutte le società: più risposte avremo e meglio potremo predisporre il vademecum stesso. Il nostro compito sarà soprattutto quello di salvaguardare i presidenti. Nel frattempo l’attività ufficiale può cominciare il primo settembre. Per ora, però, ci saranno soltanto “allenamenti congiunti”, evitando di darne notizia ai media. Il 13 settembre data indicativa per la ripresa dell’attività? Era solo un indicazione, giovedi 20 (domani, ndr) avremo un Consiglio e forniremo date certe. Se c’è l’esigenza, nulla vieta che si possa rinviare: magari di due settimane”.

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