TARCENTINA - Pellarini si dimette: deluso da questo calcio
Il presidente dei canarini ripassa la mano ad Emanuele Cum ma rimarra' come consigliere: "Nel post Covid si doveva pensare a salvare il nostro calcio, ma ciò non è avvenuto e potrebbe essere molto dannoso"
Eliano Pellarini cede nuovamente il testimone al suo predecessore, Emanuele Cum, e lascia la carica di presidente della Tarcentina. Il massimo dirigente dimissionario non ha gradito la mentalità delle società dilettantistiche, al ritorno da un periodo così difficile. L'abbiamo ascoltato per capire meglio le sue motivazioni: "Confermo di lasciare a stretto giro la carica di presidente. Penso che sia giusto in un momento storico per la storia ed anche per il calcio dilettantistico, in cui non è stato recepito a dovere la necessità di cambiamento. Per una questione di correttezza tolgo il disturbo, ma solo per quanto riguarda la carica di presidente, perchè non abbandonerò la società e resterò partecipe e con tutto il mio impegno. Passo nuovamente il testimone ad Emanuele Cum e sono orgoglioso di aver fatto questo passaggio. Siamo ripartiti da zero, puntando sui nostri giovani e spero che questo succeda anche in futuro".
CENTENARIO - "Ci stiamo preparando a festeggiarlo, io come tutti i dirigenti e le personalità che compongono questa società. Ribadisco quanto sarebbe importante celebrare una data così importante portando avanti un progetto giovane, in cui i ragazzi del territorio vengano valorizzati. Avere una società con duecento ragazzi nel settore giovanile non è cosa da poco e penso sia giusto che questi ragazzi possano vestire la maglia della prima squadra. Dove si arriverà non è importante, ma bisogna arrivarci con il cuore, ovviamente gialloblu".
DELUSIONE - "Ho chiesto ad Emanuele Cum di riprendere in mano la presidenza perchè nel periodo del lockdown tutti parlavano di rinunce e di collaborazione tra società, ma ciò non è assolutamente avvenuto. Sono deluso dal mondo dei dilettanti, perchè avevamo un'occasione per invertire la rotta ma l'abbiamo lasciata sfumare. Il nostro problema non era il Covid, ma il salvataggio del calcio dilettantistico e questo secondo me non è stato recepito. Devo dare atto al presidente Canciani e fargli i miei complimenti per la gestione di questo periodo d'emergenza, che ha gestito in maniera davvero oculata, da grande persona".
RIFORMA DEI CAMPIONATI - "Non era di certo il periodo opportuno per pensare ad un cambio così radicale del nostro calcio. L'essenziale era ripartire, in sicurezza e con i piedi per terra, ma ciò non è successo e non farà bene al nostro calcio. Mi auguro che ci sia la volontà di fare un passo indietro".
OBIETTIVI - "Fare un buon campionato, diginitoso, che ci porti alla salvezza".
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