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Edizione provinciale di Udine


IL PERSONAGGIO - Matteo Cencig: allenerò persone ed atleti

L’ex preparatore della Primavera dell’Udinese si è messo in proprio, aprendo a Udine una palestra dedicata al benessere fisico. Ma pronta a migliorare anche il lato estetico…”Con il beneficio sempre superiore al rischio”



Questa è una di quelle che, forse banalmente, si definiscono vere e proprie scelte di vita. In ogni caso, ci vuole coraggio. Scollinati i 30 anni, Matteo Cencig è di nuovo in discussione: molla il mondo (non sempre cosi dorato) del calcio e si mette in proprio. Lo scopo è provare a far stare bene gli altri, aprendo una palestra (l’ McSport Performance di Viale Palmanova 327 a Udine, ndr) tutta sua.

“Ho iniziato facendo Scienze Motorie e Scienze dello Sport all’Università e lavorato nel mondo del fitness, per poi passare al calcio - ricorda Matteo - ho trascorso poi cinque anni all’Udinese, dei quali tre alla Primavera, con gli ultimi due da capo preparatore. Ho però capito che è arrivato il momento di cambiare ed intraprendere un nuovo percorso: perciò allenerò le persone, ma anche gli atleti, questi ultimi al di fuori delle società sportive".

Obbiettivi principali della nuova attività? “Quello di allenare la gente comune con gli stessi sistemi adottati per gli atleti. Lavorando singolarmente, a coppie, terne o piccoli gruppi, garantendo un servizio di personal training. Dal punto di vista dell’atleta si faranno test individuali e si programmerà un percorso per massimizzare le prestazioni; per le persone che, invece, intendono migliorare lo stato di salute e la loro forma, ci saranno programmi ad hoc per aumentare lo stato il benessere e, di riflesso, anche il fattore estetico, comunque sempre molto richiesto".

Limiti di accesso? “Nessuno. Accoglieremo tutti: non solo gli atleti, ma anche a coloro che si affacciano al fitness e all’attività sportiva per la prima volta. Gli esercizi saranno facilitati, con linea guida il movimento umano: in base alla persona e alle sue capacità verrà programmato l’esercizio più facile e meno dannoso. Uno dei capisaldi della mia metodologia e programmazione è quella di considerare il beneficio sempre superiore al rischio".

Ormai la preparazione è sempre più indirizzata verso il singolo. “Vero. Anche la mia ultima esperienza da preparatore atletico si è sviluppata con un gruppo di 25 ragazzi di 18 anni: ma alcuni erano già adulti, mentre altri ancora “bambini”. Si va, dunque, verso la personalizzazione, ma con il movimento muscolare univoco come caposaldo, anzichè attraverso i tradizionali metodi settoriali.”

Nei nuovi locali (230 metri quadri, ndr) campeggia una bandiera americana. “Per riconoscenza. Il mio metodo di lavoro deriva da due scuole che mi hanno formato e dato un approccio diverso rispetto all’ allenamento classico. Entrambe hanno sede negli Usa: mi sembrava corretto portare avanti una metodologia nella quale credo e che, negli anni a venire, sarà sempre più seguita, non solo dagli atleti".

Farai da solo? “Sono talmente motivato che, per ora, non valuto aiuti esterni. Certo,  se il lavoro, come mi auguro, dovesse avere grande successo, dovrò pensare ad alternative. Intanto pensiamo ad iniziare bene, nel verso giusto. Con l’obbiettivo di offrire prestazioni per il benessere dei clienti".

Il calcio rimane in stand by? “L’ho messo in un angolino. Abbandonare una società prestigiosa come l’Udinese è stato difficile, ma l’avvio di un’attività richiede tempo ed impegno. Naturalmente non escludo un ripensamento: vivere il clima di una squadra è anche tornare a respirare l’emozione di uno spogliatoio, la gioia di una vittoria condivisa. Ho avuto delle richieste, anche importanti, che mi hanno fatto piacere: vedremo cosa succederà. Ma non prima di qualche anno…”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 17/09/2020
 

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