RUDA - Gigante: pari strameritato, rigore giusto ma...
Il ds dei gialloblù ricorda i momenti concitati dopo la realizzazione del penalty: «L’arbitro ha spiegato a tutti che ha concesso il vantaggio». Peccato che il regolamento dia torto al fischietto udinese. Ancora il dirigente: «Il pareggio ci sta tutto, siamo usciti a testa alta»
L’episodio del rigore contestato nella sua esecuzione all’epilogo della gara fra Ruda e Triestina Victory di domenica lascerà strascichi disciplinari, non vi sono dubbi, ma nonostante quanto abbia riferito il ds dei gialloblù friulani Simone Gigante, in base alle spiegazioni dell’arbitro, il regolamento parla diversamente.
«Premesso che il rigore ci sta tutto, il nostro giocatore è stato trattenuto per la maglia. Il direttore di gara ha effettivamente fatto calciare il penalty quando il capitano appena espulso era ancora sul terreno di gioco. Dopo le proteste di tutti i triestini, l’arbitro ha spiegato che ha concesso il vantaggio e solo se non veniva realizzato, lo avrebbe fatto ripetere poiché il giocatore in campo avrebbe dato fastidio. In ogni caso il Ruda ha meritato il pareggio, la nostra è una squadra giovane con un allenatore alla sua prima esperienza in categoria e siamo usciti a testa alta con i più esperti triestini».
La decisione dell’arbitro però resta errata in quanto il punto 21 della Guida pratica Aia relativa alla regola 12 “Falli e scorrettezze” del Regolamento del Giuoco del Calcio, edizione 2020, recita testualmente: “Domanda: un giocatore o un dirigente espulso può sostare nel recinto di gioco? Risposta: No, deve abbandonare immediatamente il recinto di gioco affinchè l’arbitro possa riprendere la gara”.
Di conseguenza, avendo fatto riprendere il gioco con il giocatore espulso ancora in campo, il calcio di rigore doveva essere ripetuto in quanto non vi erano i presupposti per riprendere la gara. Ciò si configura in un errore tecnico da parte dell’arbitro.
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