FIGC - Canciani: decisioni del Governo, noi vogliamo far giocare tutti
Il presidente del Comitato Regionale chiarisce le idee dopo il DPCM proclamato nella serata di ieri: "Ci sono situazioni discriminatorie e non è accettabile. Si tratta di decisioni esclusivamente politiche che sono contrarie alle volontà della Federazione"
Il blocco dei campionati considerati di interesse provinciale, tramite il DPCM redatto dal Governo, fa discutere e non poco. Rabbia e malumori si sono subito manifestati da parte di chi ritiene di aver subìto un vero e proprio atto discriminatorio a causa dei blocchi dei campionati di Terza Categoria, Under 15 e 17 Provinciali e Campionato Amatori, che soprattutto in Friuli-Venezia Giulia sono di carattere interprovinciale. Il presidente del Comitato Regionale, Ermes Canciani, ribadisce l'estraneità della Federazione nell'ideazione di tali restrizioni, ritenute inappropriate e contraddittorie.
TERZA CATEGORIA ED UNDER - "E' una patata bollente, in quanto crea situazioni discriminatorie tra le varie categorie, soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile. A nostro modo di vedere la decisione di escludere la Terza Categoria è altamente illogica, in quanto il DPCM parla di esclusione delle competizioni a carattere provinciale ed il campionato di Terza Categoria è stato ritenuto tale, insieme ai campionati Under 15 e Under 17 provinciale. In buona sostanza una medesima società può far partecipare la propria squadra regionale ma non quella provinciale, questo non è accettabile ed abbiamo già mosso le nostre istanze a livello governativo attraverso la Federazione affinchè vengano annullati questi blocchi".
AMATORI - "Per gli Amatori la Federcalcio è intervenuta tramite un interpello perchè il nostro campionato è a carattere interprovinciale e potrebbe configurarsi come un torneo di interesse regionale. Cercheremo di far giocare tutti indistintamente per evitare sperequazioni".
DECISIONE - "Bisogna capire che questo DPCM non è volontà della Federazione e del Comitato Regionale che, anzi, ha tutte le intenzioni e la volontà di far giocare il più possibile. Si tratta, invece, di una decisione esclusivamente politica e lo dimostra il fatto che venerdì abbiamo avuto due ordinanze nell'arco di un'ora: la prima permetteva l'ingresso del 30% della capienza degli stadi, mentre subito dopo si è tornati al 15% perchè in altre regioni si è provveduto addirittura al blocco dei campionati dilettantistici ed il Ministro, a cui spetta l'ultima parola, ha deciso di non poter concedere interpretazioni distensive, di fatto rimangiandosi la parola. Ciò che chiedo ai nostri presidenti ed alle nostre società è di capire che tutte queste decisioni non sono decisioni della Federazione ma si tratta di un obbligo di rispettare il DPCM redatto dal Governo".
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