IL LUTTO - Addio Paolo, guerriero della panchina
Ci ha lasciato D’Odorico, il “Professore”. Quasi quarant’anni di carriera, è stato uno dei primi “zonisti” del calcio dilettanti
All’epilogo eravamo preparati, purtroppo. Ma sembra comunque strano, scriverne al passato. Perchè aveva soltanto 63 anni. Ci ha lasciato nel primo pomeriggio di oggi - dopo una strenua lotta con un male subdolo manifestatosi lo scorso febbraio e che non lascia scampo - Paolo D’Odorico, una delle figure più belle del calcio dilettanti. “Medianaccio” di corsa e sostanza nelle file del San Gottardo - quartiere udinese dove era nato - iniziò prestissimo la carriera in panchina, caratterizzandosi fin da subito per uno spirito “rivoluzionario”: fu infatti uno dei primi zonisti del balon nostrano. Tanto da essere etichettato, con ironica diffidenza da parte di qualcuno, “Il Sacchi dei poveri”.
Ha allenato per 35 anni, occupando panchine prestigiose: Pro Gorizia, Tricesimo, Tolmezzo, Manzanese, Valnatisone, Aurora, quest’ultima condotta trionfalmente in Promozione. Oltre a Pro Romans, Santamaria, Grigioneri, Azzurra e tra le altre ha guidato i Giovanissimi nazionali e gli Allievi dell'Udinese. L’ultima stazione, lo scorso campionato, l’Ism Gradisca. Non era soltanto un allenatore, Paolo D’Odorico: ma anche uno stimatissimo insegnante di Lettere (al “Volta” di Lignano, allo “Stringher” e infine al “Sello”), una persona di una cultura infinita, un’amabile organizzatore di serate e convivi, un valorizzatore di sentimenti. Quelli più intimi e profondi restano nella mente e nell’anima di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo davvero. Come Claudia, sposata pochi giorni prima dell’addio. Ciao Paolo, ci mancherai tanto. (r.z.)
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