SACILESE - Driussi: cattiva prevenzione, servono nuove norme
Il presidente biancorosso è deluso: "Iniziare la stagione serviva a tutti ma sapevamo che in questo periodo ci sarebbe stata la seconda ondata, bisognava riflettere di più"
L'appello di Ivano Driussi, presidente della Sacilese, che fa un'attenta disamina sul momento attuale del calcio dilettantistico, nuovamente fermo nonostante gli ingenti sforzi delle società che si sono rivelati praticamente inutili. Per il futuro, il massimo dirigente biancorosso, chiede riflessione, nuove norme e maggior concretezza nella decisione di quello che ne sarà di questa stagione: "Sono deluso perchè ci troviamo nel mese di novembre e ci siamo già fermati. Iniziare il campionato serviva a tutti, ma non abbiamo svolto una buona attività preventiva, perchè sapevamo tutti che in questo periodo ci sarebbe stata la seconda ondata. Ad oggi ci troviamo in una situazione peggiore di quella di marzo e ci ritroviamo a discutere del nulla. Serve impiegare questi tempi morti per creare nuove norme, per crescere e dare un'immagine importante di organizzazione. Purtroppo ciò non sta avvenendo, non ci si riesce ad allenare bene anche perchè il dilettantismo è collegato al mondo del lavoro e non ci si vuole mettere a rischio per evitare di restare a casa. Serve solo maggiore responsabilità: prima di ripartire bisogna verificare bene ed essere convinti che ci siano gli estremi per poter ricominciare. L'inizio di questa stagione meritava maggior attenzione e riflessione".
SOCIETA' - "La Sacilese ha risentito di una situazione precaria, è stata molto penalizzata e come tutte le altre società ha tante difficoltà. C'è paura e non ci si può allenare in maniera regolare, ne hanno risentito i risultati. Il clima attuale non permette di giocare".
RIPRESA - "Non dipende da noi. Siamo diventati zona arancione e non possiamo neanche spostarci in altri comuni, penso che ci sia poco da discutere. Bisogna solo farsi trovare pronti, con nuove norme e con più concretezza".
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