TORRE - Schiavo: Speriamo di poter tornare a giocare a febbraio
Il direttore sportivo del club pordenonese segnala alcuni comportamenti sbagliati: "Le raccomandazioni spesso non vengono ascoltate, ci sono società che si allenano come prima, anzi anche di più"
Nella giornata in cui la Figc unitamente alla delegazione di Pordenone ha provveduto a fornire mascherine e termoscanner alle società, ne abbiamo approfittato per ascoltare Claudio Schiavo, direttore sportivo del Torre che non è contento della situazione attuale, in cui si dovrebbero seguire più attentamente le raccomandazioni anti Covid.
DONAZIONE - "La Figc oggi ha donato mascherine e termoscanner. Ovviamente tutte le società ne erano già dotate, ma è un gesto che fa piacere ed averne in più non fa mai male".
MOMENTO - "Vengono fatte tante raccomandazioni che, però, non vengono ascoltate da tante società che continuano ad allenarsi lo stesso come prima, anzi più di prima. Non so quando potremo tornare a giocare perchè la gente fa quello che vuole quindi sarà sempre più difficile. Vedo ancora passare pulmini di parecchie società che portano i ragazzini a fare allenamento al centro sportivo, meglio non commentare, ognuno segue la propria coscienza ma poi non ci si deve lamentare. Si fanno raccomandazioni perchè non si ha il coraggio di fare obblighi, non è possibile fare attività calcistiche distanziati come in altre discipline".
TEMPISTICHE - "Spero che a febbraio ci sarà una ripartenza, anche perchè si parla del vaccino che arriverà a breve. Se a gennaio si torna ad allenarsi penso che dopo qualche settimana si potrà tornare a giocare".
FORMULE - "L'Eccellenza ha degli obblighi diversi rispetto agli altri campionati, deve andare a rispondere alla Figc ed alla LND. Penso che noi potremmo sforare fino a giugno per completare il calendario originale, la voglia di giocare c'è da parte di tutti e non penso che ci sarà qualcuno che rifiuterà questo prolungamento. Il problema è capire quando si potrà ripartire, una volta assodato ciò si potranno fare diversi ragionamenti. L'attività giovanile finisce comunque a giugno, si tratterebbe di impiegare quindici o venti giorni in più, non penso che comporterebbe un grosso problema".
© RIPRODUZIONE RISERVATA