UDINE CITY - Si riparte. Ma senza Pittini
Nel derby di Prata, dopo tre settimane di totale inattività, Barile e soci dovranno fare a meno del loro condottiero. “Il Covid mi ha scosso, devo recuperare fisicamente e psicologicamente. Ma sarò comunque vicino ai ragazzi. Questo, però, non è più sport…”
C’è chi si ostina a chiamarlo ancora sport. Mentre il virus impazza più qualcuno, evidentemente cittadino di un'isola che non c’è, è li a dissertare di tattiche, strategie preparazione alle partite. Come se nulla lo riguardasse. La vita deve andare avanti, d’accordo: ma quanto è bello, rilassante, gaudente e formativo un calcio a 5 vissuto tra mille incertezze ed angoscie?
In mezzo a tutto questo bailamme, l’Udine City si prepara a tornare in campo: in quali condizioni, nessuno è in grado di prevederlo. Perché, dopo il 3 - 3 all’esordio con il Cornedo (era il 17 ottobre), Barile e soci sono stati investiti dal ciclone Covid: quasi una decina di casi, tre settimane di stop forzato - in attesa del responso dei tamponi - tre gare rinviate e solo lunedi scorso, al “Tomadini”, la timida ripresa degli allenamenti. In una situazione complessiva a dir poco precaria, domani pomeriggio a Prata, l’Udine City cercherà comunque di resistere: e la prova sarà ancora più dura perché, in panchina, non ci sarà il condottiero Tita Pittini.
“Ho riflettuto a lungo e ho deciso di fare un passo indietro - aggiorna Pittini - il Covid mi ha colpito profondamente, sia sul piano fisico che su quello psicologico: perciò, pur essendo sempre vicinissimo alla mia squadra, me ne starò a casa. Allargo il discorso: lo sport vissuto cosi, tra mille incertezze, rinvii e rischi per la salute non fa più sorridere, non è più motivo di competizione, gioia ed aggregazione. Che cosa si aspetta a sospendere tutto?”
Chi ti sostituirà nella gestione del gruppo?
“Il mio vice Stefano Monformoso è in grado di garantire un’adeguata continuità. Ovviamente, prima, durante e dopo la gara ci manterremo in contatto…”
In momenti normali, sarebbe stato un gran bel derby.
“Già senza pubblico, non è sport. Però proviamo a giocarcela ugualmente, con il massimo rispetto per il Maccan e con grande umiltà. Ma il risultato non cambierà il grande disagio che mi porto nell’anima…”
© RIPRODUZIONE RISERVATA