Tra Sema, De Paul e gli interessi della famiglia Pozzo, proprietaria del Watford, è chiaro che la Premier League ha sempre avuto un influsso particolare sul mondo bianconero dell’Udinese. Durante l’ultima sessione di calciomercato estivo, tra l’altro, sono stati numerosi, a quanto pare, i sondaggi che diverse compagini di Premier League hanno fatto nei confronti di alcuni gioielli del club friulano.

In modo particolare, le offerte si sono concentrate su Rodrigo De Paul, con il Leeds che è sempre stato in prima linea per portare il centrocampista argentino in Inghilterra. Il club neopromosso nella massima serie inglese, infatti, ha fatto davvero di tutto pur di convincere l’Udinese a cedere De Paul, ma alla fine l’affare non si è concretizzato.

In realtà, però, nel corso degli ultimi anni, sono sempre di più i giocatori che si sono trasferiti in Premier League dal campionato italiano. Uno dei trasferimenti più importanti riguarda, senza ombra di dubbio, Angelo Ogbonna, centrale di difesa anche della Nazionale di Roberto Mancini, che è passato dalla Juventus al West Ham e ha rilasciato di recente un’intervista a L’insider, particolarmente interessante, in cui si può comprendere meglio il suo legame con il calcio in inglese e cosa cambia sia a livello di mentalità che dal punto di vista dello sviluppo delle partite rispetto alla Serie A.

La trattativa per De Paul potrebbe riaprirsi a gennaio?
È stata una sorta di telenovela, quella tra il centrocampista argentino e la squadra inglese, che è durata diverse settimane. Nel corso degli ultimi giorni di calciomercato, quando pareva che la trattativa potesse andare a buon fine e anche gli appassionati di scommesse calcio davano l’affare per fatto, si è tutto arenato. La colpa è l’eccessiva distanza che c’era tra la domanda e l’offerta. La famiglia Pozzo, infatti, ha valutato De Paul almeno 35 milioni di euro. Una distanza notevole rispetto alla valutazione che ha fatto la squadra inglese, che non voleva superare la soglia dei 25 milioni di euro più bonus.

Anche i più restii ad accettare la cessione del centrocampista argentino si stavano ormai convincendo all’idea di vederlo andare via. Eppure, è tutto cambiato nelle ultime ore di calciomercato, quando l’offerta giusta non è arrivata dall’Inghilterra e la famiglia Pozzo ha preferito tenersi il suo gioiellino.

E se De Paul rimanesse in Serie A?
In estate, tra le varie squadre interessate a De Paul c’era indubbiamente anche la Juventus, che non ha mai fatto mistero di ammirare in modo particolare il calciatore di origini argentine. Si tratta di un vero e proprio jolly, visto che può occupare varie posizioni del reparto del centrocampo, spostandosi poi anche dietro le punte all’occorrenza.
In estate, tra le varie squadre interessate a De Paul c’era indubbiamente anche la Juventus, che non ha mai fatto mistero di ammirare in modo particolare il calciatore di origini argentine. Si tratta di un vero e proprio jolly, visto che può occupare varie posizioni del reparto del centrocampo, spostandosi poi anche dietro le punte all’occorrenza.

In casa bianconera tutti stimano il buon Rodrigo, ma chiaramente la dirigenza juventina non è l’unica ad aver messo gli occhi sul “tuttocampista” dell’Udinese. C’è comunque un progetto per strapparlo alla concorrenza, in cui ci sono Roma, Inter e tanti altri club stranieri. Tutto passa, in ogni caso, dalla cessione di un altro centrocampista nella rosa di Andrea Pirlo, ovvero Aaron Ramsey.

Grazie ai soldi risparmiati dell’ingaggio del centrocampista gallese, oltre ovviamente a quelli della sua cessione, il club bianconero avrebbe tutte le carte, anche dal punto di vista cash, di inserirsi nella corsa al ventiseienne centrocampista argentino. La famiglia Pozzo ribadirà ancora una volta la valutazione imposta anche al Leeds: non si accettano, quindi, offerte a meno di 35 milioni di euro. Ovvio, poi, che i buoni rapporti tra le due dirigenze potrebbero sicuramente dare una mano alla buona riuscita dell’affare, per la gioia di Rodrigo De Paul, che finalmente approderebbe in una squadra con cui poter vincere.