SPECIALE - Dott. Boccolini: assecondare le esigenze fisiche giovanili
Il fisioterapista, da anni specializzato nel mondo dello sport, spiega le criticità che spesso possono impedire il corretto sviluppo fisico in giovane età: "Bisogna conoscere le tappe evolutive, senza pretendere più di quello che si dovrebbe, sia nel mondo dello sport che in quello scolastico, sempre più impegnativi"
Interessante approfondimento con il dott. Luigino Boccolini, noto fisioterapista che opera da anni nel Cividalese, conosciuto ed apprezzato soprattutto nel mondo dello sport per il recupero post traumatico. Diplomato presso l'I.S.E.F. di Verona, terapista della riabilitazione, laureato in Scienza dell'Educazione Psicomotoria Speciale all'Università di Lubiana, osteopata, chinesiologo, biodinamico; proviene da esperienze sportive come istruttore giovanile di calcio, minibasket e tennis.
Con lui ci siamo soffermati a discutere del mondo dei giovani, in cui si riscontrano pretese sempre più alte, che possono essere dannose per un fisico ancora in via di sviluppo:"E' un tema che viene sfiorato dai media sul quale ho avuto modo di accumulare esperienze, soprattutto nel mondo del calcio, quando insieme alla Figc del Friuli-Venezia Giulia attuammo dei progetti nel mondo giovanile, complementari all'attività dell'incontro domenicale dei giovani calciatori. I ragazzi devono essere motivati e stimolati, ma per farlo bisogna conoscere le loro tappe evolutive e le loro reali necessità, soprattutto calandoci nella realtà sociale odierna con tante costrizioni e doveri, spesso lontani dai bisogni fisiologici del nostro organismo, ma atti al raggiungimento di obiettivi nelle performance che gli adulti pretendono senza ricordarsi che non stanno parlando a dei loro pari. Probabilmente ci si dimentica delle proprie origini ed è per questo che è importantissimo parlare con le istituzioni, che possono intervenire attraverso i classici centri ricreativi come gli oratori. Tutto ciò potrebbe comportare anche un riavvicinamento all'istituzione religiosa, che potrebbe collaborare in questo senso. Anche le istituzioni sportive devono comprendere che le performance sportive non corrispondono alle esigenze ludiche che servono ai ragazzi, senza asfissiarli troppo con richieste agonistiche troppo pretenziose, in un'età in cui non sono preposti a tali sforzi. Bisogna tornare ai tempi in cui non si svolgevano attività solo sul tappeto verde di un campo da calcio, ma la preparazione fisica avveniva in ambienti misti, nei prati delle colline che permettevano di rinfrancare il fisico ma anche di dare svago ai giovani".
PROGETTO "SEI BRAVO AL GIOCO DEL CALCIO" - "Nel lontanissimo '91 è stato messo in atto questo progetto, che fece scalpore in tutta la penisola, partendo da Nimis ma trovando una grande divulgazione su tutto il territorio nazionale. Quando si svolgevano le nostre attività durante gli allenamenti c'era la massima attenzione ed interesse da parte dei ragazzi, forse anche più della partita domenicale, perchè tutti potevano giocare senza che nessuno restasse fermo in panchina. Tutti i ragazzi hanno avuto la possibilità di crescere acquisendo capacità tecniche ma anche dell'apprendimento e della cognizione spazio temporale attraverso il gioco".
PREPARAZIONE FISICA - "Sarà un tema importante che sarà messa in luce soprattutto in questo periodo ed in quello che sarà il post Covid, ma al quale noi poniamo la massima attenzione da sempre a causa delle limitazioni del movimento dei ragazzi che c'erano già prima del lockdown, come per esempio in ambito scolastico che diventa sempre più impegnativo, perchè non si studia più quattro ore al giorno ma sempre di più, fino addirittura ad otto ore giornaliere. La tecnologia è un altro problema per il nostro fisico, perchè ci abbassa sempre più, ci fanno chinare e costringono le schiene non ancora strutturate. Manca una sorta di richiamo verso il nostro allineamento".
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