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Edizione provinciale di Pordenone


STEFANO DE AGOSTINI - Un pronostico sulla D? Chiamate un indovino...

L'allenatore friulano del Portogruaro: "Stagione assurda, potrà succedere di tutto. La Manzanese è stata allestita davvero bene, il Cjarlins Muzane ha le qualità per farcela, il Chions per ora non si può giudicare. Michele? Il fuoco del guerriero arde ancora dentro di lui..."

Deve mordere il freno Stefano De Agostini, ed è davvero una gran fatica per uno come lui, abituato a respirare calcio, campo, allenamenti, partite... Ma il campionato di Eccellenza è sospeso, talché pure il suo Portogruaro aspetta di sapere quando, se e come potrà riaccendere i motori. Per cui, l'attenzione è stata calamitata in particolare da quella serie D - e segnatamente dal girone che racchiude le formazioni del Triveneto - di cui il tecnico friulano conosce tutto dall'alto di un bagaglio di esperienze nutritissimo. 

De Agostini, intanto come sta?
"Toccando ferro sto bene, la salute in tempi di pandemia diventa ancora più importante e qualcosa di ancora meno scontato". 

Sta seguendo il campionato di serie D che vede protagoniste Manzanese e Cjarlins Muzane, e in trincea il Chions. Che pronostico può azzardare?
"Non sono un indovino per cui ritengo impossibile, stante l'attuale situazione e le numerose incognite esistenti, formulare previsioni. Certo, si potrebbe dire che il Trento è la squadra da battere, ma è una verità che tra un mese potrebbe risultare del tutto fuorviante. Il campionato secondo me è completamente aperto per tutte le squadre, con 27 partite da giocare in appena 5 mesi e rotti nessuna è tagliata fuori da qualsiasi obiettivo o può ritenersi già esente da rischi. Proprio il Trento ha visto colpiti dal Covid 9 suoi giocatori, e qualche conseguenza non potrà non esserci, lo dimostra ad esempio la difficoltà che sta incontrando un'ottima squadra come l'Union Feltre a riprendersi dopo aver pagato un prezzo davvero pesante al virus. Oppure, a maggior ragione, il Chions".

Quindi il vero campionato comincia adesso?
"Proprio così, sperando che la situazione diventi abbastanza normale. E' emblematico quello che succede nella Premier League inglese, dove si sta assistendo a un continuo ribaltamento di ruoli e rapporti di forza: basta che alcuni giocatori si prendano il Covid e una formazione può ritrovarsi a mal partito in un amen, figurarsi nella nostra serie D o, se potremo tornare in attività, nei dilettanti. Si naviga a vista, alla giornata". 

Cosa pensa delle squadre regionali?
"Non è possibile giudicare il Chions, perché ha avuto troppi problemi per poter esprimere le sue potenzialità. Sta messa meglio di tutti nel girone la Manzanese, che è prima e non ha pressioni particolari. La squadra è stata allestita molto bene, mi hanno positivamente colpito in particolare i giovani, Bevilacqua è proprio forte, ma quello che mi ha impressionato maggiormente è Capellari, non credevo fosse capace di esprimersi a questi livelli. Zupperdoni terzino, poi, è semplicemente fenomenale". 

E del suo Cjarlins Muzane cosa si può dire?
"Che ha tutto per farcela e non deve farsi prendere dalla fretta e dalla smania di vincere sempre, oppure demoralizzarsi se i risultati di un paio di partite non sono esaltanti. Lo ripeto: questo è un campionato ancora praticamente da giocare e la formazione del presidente Zanutta potrà dire la sua". 

La vicenda legata a Kabine ha suscitato clamore... Un capitano che, dall'oggi al domani, se ne va con una motivazione ufficiale piuttosto risibile... Che cosa ne pensa?
"A Mehdi voglio bene, chiesi io al presidente di portarlo al Cjarlins, ragion per cui, non essendo informato dall'interno e nei particolari su quello che è accaduto, non mi permetto di giudicare. L'unica cosa che posso dire è che mi dispiace che le cose siano andate a finire così". 

Michele, Michele De Agostini, invece, ha cominciato alla grande questa esperienza al Cjarlins Muzane...
"Mi pare proprio che il fuoco del guerriero arda ancora dentro di lui, poi le qualità le conosciamo e, da terzino, ha già segnato 4 gol: sono contento per lui e per la squadra, che potrà contare su un grande calciatore e un grande uomo, che vuole ancora dire la sua". 

Torniamo al Portogruaro...
"C'è poco da dire, siamo anche noi in balia degli eventi e delle altrui decisioni, non sappiamo se ripartiremo e come, la situazione è assurda per tutti i dilettanti, se va bene si giocheranno 12-13 partite, una specie di terno al lotto. Portogruaro è una realtà splendida, speriamo di poterla in qualche modo gratificare. Per una volta che sono sceso in Eccellenza tutto è fermo: mi sento un leone in gabbia, ma c'è chi sta molto peggio...".  

Auguroni, mister, di un 2021 normale e bellissimo. Auguri a lei e a tutti noi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 02/01/2021
 

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