BASKET - Addio al "mitico" James Hardy
Un infarto si è portato via, lo scorso 29 dicembre, uno degli Usa più spettacolari che siano mai transitati a Udine. Due stagioni friulane, con una promozione in serie A1 (con l’Apu allora targata Gedeco) per un giocatore talentuoso, un ragazzo eccentrico ed estroverso. Aveva 64 anni
Dopo Joe Allen e Jim Mc Daniels, ci ha lasciato un altro pezzo di storia “americana” del basket udinese. Il 29 dicembre scorso (ma la notizia è arrivata in Italia soltanto oggi, ndr), infatti, un infarto ha ghermito il cuore di James Percival Hardy, la longilinea, esplosiva ala - pivot di colore che, proveniente dagli Utah jazz, esaltò i tifosi dell’Apu dal 1982 al 1984. La prima stagione, quella senza sponsor, con Mangano (e il suo vice, un certo Ettore Messina) in panchina e l’altro statunitense Valentine al fianco, filò via senza grandi acuti. La seconda, invece, quella targata Gedeco 5 - 3 - 5, ovvero la “sporca dozzina” costruita con bravura e fortuna da Andrea Fadini e affidata a Lajos Toth, profeta magiaro del “corri e tira”, fu prodiga di soddisfazioni. Al termine del campionato, infatti, l’underdog” Udine, con lui, “Praja” Dalipagic (ma anche Milani, Bettarini, Luzzi Conti, Lorenzon, Neri, Cudia, Scognamiglio) fu incredibilmente promossa in A1.
Hardy, nato il primo dicembre1956 a Kxowille (Alabama), era alto 203 centimetri, ma la sua elevazione e il suo bagaglio tecnico gli permettevano di giocare anche da centro. Memorabili erano soprattutto le schiacciate (nel conto pure qualche tabellone infranto), con le quali infiammava il “Carnera”. Fuori dal campo, invece, viveva un ragazzo magari eccentrico ma estremamente socievole, che non disdegnava certo visite a “frasche” e ristoranti, si metteva volentieri al volante di una Rover 2000 TC personalizzata e amava passeggiare con un cane, un levriero afghano, al quale era legatissimo. Talmente amato che, una volta smarritosi, lo gettò nella più completa disperazione…All’epoca sposato con la splendida, biondissima Nancy (vicina di casa di un certo Robert Redford), impalmò successivamente Miss Francia. Lasciata Udine traslocò a Siena, guadagnò altri dollari a Parigi e Antibes, per chiudere poi la saracinesca nel 1990 con l’Ourense, in Spagna. (r.z.)
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