CHIAVRIS - Fino: "Vincolo sportivo? Ci vuole equilibrio"
Lo storico presidente grigioblu dice la sua sui temi dibattuti nell'assemblea di Lignano: "La cancellazione del vincolo diventa deleteria, ma avere un vincolo stretto cozza con l'idea di dilettantismo"
Parola a Nando Fino, attuale presidente del Chiavris da ormai quarantacinque anni, nel club udinese che, al termine dell'assemblea di Lignano, ci ha spiegato il suo modo di interpretare il calcio, tra la sua idea di un cosiddetto "vincolo moderato" e l'auspicio di avere meno burocrazia nel calcio dilettantistico: "E' normale che la gente partecipasse a questa assemblea, perchè è un dovere, specialmente quando ci sono persone che si dannano per portare avanti questo movimento e meritano rispetto e partecipazione. Abbiamo rimesso in piedi il Chiavris nel 1976 e dal giorno della fondazione penso di aver saltato solo un'assemblea, ne ho viste abbastanza. E' mancata un po' di animosità ma era inevitabile, questa è la situazione legata al momento storico attuale, poi nella società civile vengono sempre meno persone che assumono impegni perchè non vengono gratificati, anzi spesso e volentieri si viene martirizzati da gente che non sa proporre alternative".
VINCOLO - "La mancanza del vincolo diventa deleteria, anche se quello stretto cozza con l'idea di dilettantismo. Ci vuole equilibrio: c'è chi ne abusa, ma c'è contemporaneamente chi eccede nello sfruttare lo svincolo. Il vincolo serve a mettersi al riparo da presidenti che contattano direttamente giovani già tesserati da un'altra squadra, ma allo stesso tempo è ridicolo che nel tempo sono i giocatori a monetizzare le proprie prestazioni, ben oltre il classico rimborso spese. Così facendo non si parla più di dilettantismo".
"Speriamo di parlare il più presto possibile della semplificazione delle procedure burocratiche a carico delle società perchè siamo con l'acqua alla gola e non possiamo permetterci di avere tanta gente a tempo pieno che lavora in società. Viene a mancare il ricambio nelle società, così come viene a mancare la possibilità di avere un competitor per le cariche federali".
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