PORDENONE - Col Venezia decidono i portieri. Diaw, 6 su 6
Terza vittoria consecutiva per la squadra di Tesser che al Teghil di Lignano regola un Venezia penalizzato dalle incertezze dell'estremo Lezzerini. Sull'altro fronte invece Perisan si dimostra insuperabile
PORDENONE - VENEZIA 2-0
Gol: 31’ Diaw (rig.), 76’ Ciurria
PORDENONE (4-3-1-2): Perisan; Vogliacco (46’ Berra), Camporese, Barison, Chrzanowaski; Zammarini, Calò (65’ Misuraca), Scavone; Mallamo (54’ Magnino); Ciurria (89’ Rossetti); Diaw (65’ Butic) - All.: Attilio Tesser.
VENEZIA (4-2-3-1): Lezzerini; Mazzocchi, Modolo, Ceccaroni, Molinaro (78’ Bjarkason); Crnigoj (52’ Esposito), Vacca (25’ Taugourdeau), Fiordilino (79’ St. Clair) ; Aramu; Forte, Johnsen (78’ Di Mariano). - All.: Paolo Zanetti.
Arbitro: Antonio Di Martino sez. Teramo. Assistenti: Marcello Rossi sez. Novara e Marco Della Croce sez. Rimini. Quarto uomo: Francesco Meraviglia.
NOTE - Ammoniti: 32’ Lezzerini, 53’ Mallamo, 69’ Fiordilino. Calci d’angolo 1-11. Recupero: 4’ e 4'.
Cala il tris il Pordenone al cospetto di un Venezia che al di là del risultato che lo penalizza, hanno provato a fare la partita, giocando spesso ad una porta. Decisive le topiche di Lezzerini, autore di due papere clamorose; il Pordenone ha comunque il merito di aver saputo soffrire e capitalizzare le occasioni presentategli e risale in classifica fino al sesto posto a 27 punti in coabitazione con il Chievo e staccando di due lunghezze proprio il Venezia.
Zanetti ritorna al 4-3-1-2 con Aramu alle spalle di Johnsen-Forte; chance in mediana per Crnigoj, capitan Modolo di nuovo a disposizione in difesa, l'esperienza di Molinaro sull'out di sinistra. I nuovi acquisti Ala-Myllymaki, under 21 finlandese, e Sebastiano Esposito, si accomodano in panchina.
Tesser conferma la coppia Ciurria-Diaw con Mallamo regista avanzato, Camporese e Chrzanowski novità in difesa, Scavone schierato da mezzala preferito a Rossetti.
Lunga fase di studio con gli ospiti che mantengono il possesso e la squadra di Tesser che cerca la pressione alta.
Bisogna aspettare 9’ minuti per assistere al primo tiro scagliato verso la porta, Scavone tenta la conclusione al volo, completamente fuori bersaglio. Brivido al 14’ in area del Pordenone, sul cross dlla sinistra di Molinaro, Chrzanowski la svirgola, Vogliacco è pronto ad evitare il corner. Al 18’ al termine di una insistita azione in zona di attacco, Calò dal limite cerca la conclusione rasoterra con il piede debole, palla lenta e che sfila a lato. Al minuto 25’ mister Zanetti è costretto a giocarsi il primo slot di sostituzioni a causa dell’infortunio occorso a Vacca, che esce in barella dopo uno scontro ginocchio contro ginocchio con Ciurria. Al 28’ la prima grande occasione è di marca lagunare, capita a Forte sugli sviluppi di calcio di punizione, Perisan a tu per tu con l’attaccante veneziano ci mette il corpo compiendo un vero e proprio miracolo.
Al 32’ l’episodio che sblocca il risultato: Diaw si avventa come un falco sulla preda costringendo Lezzerini all’errore, gli ruba palla e lo costringe a stenderlo, inevitabile l’ammonizione ed il penalty concesso dal signor Martino. Perfetta l’esecuzione di Diaw, che spiazza Lezzerini con un destro a fil di palo. Esecuzione perfetta e Pordenone in vantaggio sul Venezia per 1-0.
Per Diaw sesta rete in sei partite di fila di campionato. Il centravanti pordenonese ha eguagliato il record precedente di partite consecutive andando in rete che apparteneva ad Andriy Shevchenko nel 2001, ad Ibrahimović nel 2012 e nel 2020. Arancioneroverdi colpiti alla prima vera occasione dei padroni di casa, per la quarta gara di fila, tentano di reagire ed al tramonto del primo tempo su azione di calcio piazzato di Aramu, Mazzocchi la rimette in mezzo, colpo di testa di Forte in torsione, Perisan guarda la palla sfilare ad un soffio dal palo lontano. Quattro i minuti di recupero concessi dal signor Martino, durante i quali il Venezia prova ad acciuffare il pari, prima ci prova Cenigoj con un destro centrale, poi proprio alla scadere, sulla lunga rimessa di Molinaro, Taugourdeau ci prova con il destro dai 20 metri di, Perisan blocca a terra senza particolari patemi.
Si riparte dall’1-0, Tesser lascia negli spogliatoi Vogliacco sostituito da Berra. Cerca subito il Venezia di rimettere i conti in pari mantenendo alto il livello di intensità della gara. Al 2’ della ripresa, Aramu mette in moto sulla destra Mazzocchi che crossa forte e teso, ma è lesto Perisan ad anticipare il taglio di Johnsen. Va vicino al pari il Venezia al minuto 52’, ci vuole l’ennesimo prodigio in volo di Perisan sulla schiacciata di Johnsen. Aumentano i giri del motore degli ospiti che al 54’ sfiorano la rete del pari, Taugourdeau direttamente dalla bandierina, Chrzanowski di testa salva sulla linea. Gran momento degli ospiti che costringono i ramarri a rintanarsi nella propria metà campo. Al 58’ Esposito si incunea in area, e costringe Barison alla deviazione in corner sul destro dell’attaccante lagunare. Ci crede il Venezia e cinge d’assedio la difesa nero verde, creando costantemente pericoli ai ramarri con le giocate di Johnsen e del neo entrato Esposito.
Prova allora a spezzare il ritmo avversario Tesser, giocandosi il secondo slot di cambi. Fuori Calò per Misuraca, dentro Butic che prende il posto di Diaw. Al 67’ sugli scudi ancora Esposito che tenta la rovesciata, Scavone respinge di testa. Insiste il Venezia con Aramu e Mazzocchi, ma colleziona solo calci d’angolo. Ed allora al 76’ il Pordenone sfrutta con cinismo la prima vera occasione della ripresa con la complicità colpevole di Lezzerini che prima sbaglia il rinvio e poi sul tiro piuttosto innocuo di Ciurria viene beffato da un rimbalzo. Pordenone che sul 2-0, adesso comincia ad intravedere il traguardo.
Sotto di due reti il Venezia prova nell’ultimo quarto d’ora a riaprire un match fortemente compromesso. A cinque dalla fine Di Mariano esplode il destro dai 25 metri, e trova l’ennesimo intervento maiuscolo di Perisan. Sul fronte opposto il tentativo dalla distanza di Butic, viene respinto stavolta da Lezzerini, che non prova la presa vista la giornata piuttosto sfortunata dell’estremo del Venezia. Ultimi minuti finali in cui il Pordenone appare sempre in controllo ed il Venezia a corto di energie fisiche e mentali. Quattro i minuti di recupero in cui il Venezia chiude in attacco ma riesce solamente ad allungare ad undici il numero dei corner.
Antonino De Blasi
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