SERIE A - L'Udinese stoppa l'Atalanta
Buon pareggio della formazione di Gotti, che alimenta la classifica. In vantaggio per il gol lampo (dopo soli 25”) di Pereyra, i bianconeri vengono raggiunti da Muriel allo scadere del primo tempo. Molti dubbi (al Var c’era Giacomelli…) per un calcio di rigore apparso evidente e non concesso all’ex Watford. Sabato prossimo arriva l’Inter
UDINESE - ATALANTA 1 - 1
Gol: 1’pt Pereyra, 44’pt Muriel
UDINESE: Musso, Becao, Bonifazi, Samir, Stryger Larsen (44’st Molina), De Paul, Arslan (44’st De Maio), Mandragora (12’st Walace, 27’st Deulofeu), Zeegelaar, Pereyra, Lasagna. A disposizione: Scuffet, Gasparini, Ouwejan, Makengo, Micin, Nuytinck, Nestorovski, Palumbo. Allenatore: Gotti.
ATALANTA: Gollini, Toloi, Romero, Palomino, Hateboer (14’st Gosens), De Roon, Pessina, Maehle, Malinovskyi (36’st Freuler), Miranchuk (14’st Ilicic), Muriel (13’st Zapata). A disposizione: Sportiello, Rossi, Sutalo, Lammers, Caldara, Djimsiti, Depaoli, Ruggeri. Allenatore: Gasperini.
ARBITRO: Calvarese di Teramo. Assistenti: Capaldo e C. Rossi. Quarto uomo: Chiffi. Var: Giacomelli. Avar: Tolfo.
NOTE: Gara a porte chiuse. Giornata nuvolosa, fredda e a tratti piovosa, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Pereyra, Zeegelaar, Freuler, Bonifazi, Romero. Angoli: 7 - 2 per l’Atalanta. Recupero: 3’ + 6’.
UDINE. Tutto merito del ritiro punitivo? Se cosi fosse, provvedimento prolungato fino a maggio. Si scherza, naturalmente, ma l’Udinese che strappa - senza rubare nulla - un punto all’Atalanta è stata sostenuta da una grande compattezza, dalla voglia di sacrificarsi, da un’attenzione superiore (non si ricordano, infatti, gol incassato a parte, sbavature clamorose) a quella delle ultime uscite. E se ai bergamaschi tocca la medaglia del possesso palla e del maggior numero di conclusioni nello specchio (7 a 1), i friulani hanno saputo interpretare l’impegno nel modo più opportuno, sia sul piano tattico che su quello fisico, meritando ampiamente il pareggio. Si è creato magari qualcosa in meno rispetto ad altre gare, ma bisogna essere bravi (con un’ attacco, giova ricordarlo, ridotto ai minimi termini) pure a concretizzare quel poco che l’avversario ti concede. Resta il dubbio per il rigore non concesso allo spirare del primo tempo per il contatto Gollini - Pereyra. L’arbitro Calvarese e il suo “socio” (al Var) Giacomelli non hanno ritenuto opportuno intervenire, ma la dinamica lascia in sospeso molte perplessità. All’archivio andrà, dunque, l’ 1 - 1: e sabato prossimo, sempre da queste parti, scenderà un'altra grande, una delle favorite per lo scudetto: l’Inter. Occasione adeguata per una conferma dei progressi sopracitati.
LA CRONACA. Rispetto alla sfida con la Sampdoria, una sola è la variazione apportata da Gotti: Arslan per Walace. Dopo il match pareggiato con il Genoa, invece, Gasperini, invece, ne avvicenda ben cinque. Inizio shock dell’Udinese che, a sbloccarla, ci mette 25 secondi. Pereyra si avventa su un tocco laterale di Lasagna, entra in area evitando le attenzioni di Palomino e Romero, e supera Gollini in uscita con un delicato esterno destro. L’Atalanta, chiamata a rimontare, comanda il gioco. Al 12’ la prima, facile parata di Musso: angolo e deviazione di Pessina con il portiere ben piazzato. Minuto 16: palla malamente perduta da De Paul, che rovina poi su Malinovskyi. Calcio piazzato: la parabola di Muriel è imprecisa. L’Udinese non riesce a palleggiare, limitandosi a cercare Lasagna e al 23’ Malinovskyi lavora per Toloi: sul cross la zuccata del difensore termina alta. Tra gli ospiti, è sempre l’ucraino il più intraprendente: da un duetto con Muriel esce però - merito anche di una buona chiusura collettiva della difesa friulana - una conclusione alta. Attorno alla mezzora l’Udinese si arma di coraggio, cercando di proporsi: Pereyra alto. Miracolo di Musso, invece, al 35’: Maehle esplode un destro, sul quale il portiere vola, deviando in angolo. Passano 5 minuti e Toloi si affaccia nuovamente in area bianconera: sul rasoterra innescato da Malinovskyi, Musso c’è. Episodio da rivedere al 43’. Gollini perde palla e “tocca” Pereyra, il quale sviene: Calvarese assicura che è tutto regolare. I dubbi - in particolare quello legato al mancato ricorso al Var - però, restano. Ironia della sorte, sul rovesciamento Muriel, per la prima volta lasciato incustodito, impatta: il colombiano penetra centralmente, nessun difensore si preoccupa di chiudere e per Musso è notte. Le partita - e la vita - a volte sono davvero delle sliding doors…
Si riparte ad organici invariati e all’8’ l’Atalanta ha una buona chance: Pessina arma Miranchuk, ma il sinistro è sbilenco. A 13’ è invece Bonifazi a sfiorare di cranio il palo, dopo aver accarezzato una punizione laterale di De Paul. Cominciano a muoversi le panchine: Gotti toglie Mandagora mettendo Walace, mentre Gasperini ne sostituisce addirittura tre affidandosi, là davanti, a Ilicic e Zapata. Al 26’ a cercare gloria è un altro difensore, Romero, che spizza di testa un cross di Maehle: cuoio fuori di un soffio. Quasi contemporaneamente deve uscire (a 15’ dal suo ingresso) il malconcio Walace: e si rivede Deulofeu. L’ex Watford si sistema a supporto di Lasagna, mentre Pereyra scala a centrocampo. L’Atalanta è sempre padrona delle operazioni ma, offensivamente, non punge. E al 42’, in uno dei rari abbozzi di manovra dell’Udinese, Zeegelaar entra in porta con la palla: il fallo dell’olandese su Gollini, già padrone della sfera, è però evidente. Finisce cosi: stavolta niente beffa e un punto, al netto del valore del nemico, va più che bene.
LE PAGELLE. Musso 7, Becao 6, Bonifazi 6, Samir 6, Stryger Larsen 6, De Paul 6,5, Arslan 6, Mandragora 5,5, Zeegelaar 6, Pereyra 6,5, Lasagna 5,5, Walace sv, Deuolfeu 6, Molina sv, De Maio sv. Gotti 6, 5. (r.z.)
Foto Diego Petrussi.
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