TORRE - Schiavo: non si può pensare di ricominciare a settembre
Il direttore sportivo viola è preoccupato per il futuro delle società dilettantistiche: "Solo lo scorso anno c'è stata una perdita di tesserati che ammonta a 4000 unità, continuare a star fermi porterebbe dei danni enormi nei prossimi anni"
Il Torre vuole ripartire. La società viola, rappresentata dal ds Claudio Schiavo, è conscia dei problemi che probabilmente non permetteranno la ripresa delle attività, ma continuare questa sosta forzata potrebbe portare ad ingenti danni.
Qual è l'orientamento del Torre?
"Vogliamo ripartire se possibile, perchè i danni a livello giovanile sono ingenti e rischieremo di trovarceli fra un paio di anni. Si rischiano dei vuoti di annate per i fuoriquota che metteranno a forte rischio tutto il movimento dilettantistico e delle società che si impegnano quotidianamente".
E' fiducioso?
"Penso che difficilmente si potrà ripartire, perchè non potranno cambiare il DPCM, stravolgendo le norme anti Covid. I presidenti chiedono di tornare con pubblico e chioschi aperti, per poter vivere lo sport nel classico modo spensierato di una volta e penso che ciò non sarà ammesso. Purtroppo si potrà arrivare a pensare di rimandare tutto all'anno prossimo".
A cosa porterà questa sosta forzata che, a quanto pare, difficilmente troverà il termine per il momento?
"Il presidente Canciani dovrà fare i conti con la perdita dei tesserati, che solo per lo scorso anno è ammontata a 4000 unità. Mettiamo che in 1000 abbiano smesso per loro problemi, c'è da pensare che tutto il resto si sia arreso a causa della pandemia. Non si può pensare di ripartire a settembre, perchè si arriverebbe a otto-nove mesi di inattività".
Come si muoverà la vostra società in questo periodo?
"Abbiamo provato a riprendere con il settore giovanile, ma sappiamo bene che non è calcio e comporta dei costi di gestioni importanti per le società, perchè bisogna organizzare le giornate per avere un mister ogni sette ragazzi per svolgere lavori individuali ed in maniera corretta. C'è chi se ne infischia delle regole e fa disputare partite ai ragazzi ma non è giusto, perchè poi arrivano i controlli o peggio possono succedere problemi gravi".
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