CORMONESE - Skocaj: impossibile ripartire con le attuali regole
Il presidente del club grigiorosso chiarisce quanto emerso dalla riunione delle società di Seconda categoria. «42 società su 43 presenti hanno espresso parere negativo a tornare in campo se non vengono modificati gli attuali protocolli. Spetta adesso alla Figc attivarsi. Vogliamo stadi e chioschi aperti e senza tamponi, altrimenti non ha senso»
Per far luce e a suffragare tale nostro scritto abbiamo sentito il presidente della Cormonese Marco Skocaj il quale puntualizza che con le regole imposte dall’attuale protocollo, ben 42 società su 43 presenti, hanno espresso parere negativo a riprendere in tal modo, chiedendo, per la ripresa, stadi e chioschi aperti al pubblico e assenza di tamponi.
«Partire con le attuali norme, senza pubblico, senza chiosco e con tamponi eseguiti nelle 48 ore precedenti ogni gara, è impossibile. Alla riunione è stato ribadito questo, aggiungendo che vorremmo ripartire con regole diverse perché non è chiaro come mai per andare al bar non servono tamponi, per giocare a calcio sì. Per essere precisi – ricorda Skocaj – una sola società delle 43 presenti ha affermato di essere convinta che fra una ventina di giorni la situazione sanitaria sarà tale da poter ripartire e di conseguenza si è espressa favorevolmente. Le altre 42 società vorrebbero sì tutte riprendere, ma solo con altre regole e qui entra in gioco la Federazione per giungere a delle regole che siano sostenibili. Credo neppure in Promozione le società non possano giocare senza l’apporto degli introiti del chiosco e del pubblico e facendo tamponi ogni settimana. Ripeto, è stato un no alla ripartenza con regole insostenibili. Chi può permettersi di dare dei rimborsi spese ai giocatori senza neppure un’entrata? Gli sponsor adesso si tirano indietro. Dobbiamo tutti organizzarci, se rimaniamo fermi ad aspettare la Manna dal cielo, non ripartiremo più».
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