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Edizione provinciale di Udine


SERIE D - La Manzanese torna a vincere sotto gli occhi di Felipe

Nel primo tempo, trascinata da Cecchini e da una magia di Moras, la squadra di Vecchiato addomestica con le reti di Nicoloso e Gnago una battagliera Virtus Bolzano. Poi nella ripresa gli orange si limitano a controllare la reazione ospite, naufragata sul rigore fallito da Arnaldo Kaptina. Esordio per Boscolo Papo

MANZANESE - VIRTUS BOLZANO 2-0
Gol: 16' Nicoloso, 29' Gnago
 
MANZANESE: Da Re, Zupperdoni , Calcagnotto, Bevilacqua, Cecchini (79' Cestari), Nastri (62' Duca), Casella (68' Boscolo Papo), Nchama, Moras, Nicoloso (62' Fyda), Gnago. A disposizione di Roberto Vecchiato: Calligaro, Hadzic, Medico, Delle Case, Bradaschia. 
 
VIRTUS BOLZANO: Vitiello, Kicaj (63' Menghin), De Santis (80' Mlakar), Kaptina A., Kiem, Kaptina E. (58' Guerra), Bounou, Cremonini, Grezzani, Bacher (46' Osorio), Rizzon. A disposizione di Alfredo Sebastiani: Grbic, Forti, Kuka, Davi, Rabija.   
 
ARBITRO: Paletti di Crema. Assistenti: Laghezza (Mestre) e Papa (Chieti).
 
NOTE - Pomeriggio primaverile, campo in ottime condizioni. Ammoniti: Rizzon, Boscolo Papo, Osorio. All'87' A. Kaptina ha fallito un calcio di rigore. Angoli 9-4 per la Virtus Bolzano. Recuperi: 1' e 4'. 
 
MANZANO - Sotto gli occhi di un Felipe che ha incitato e sostenuto per tutti i 90' da dietro la rete la "sua" Manzanese, la squadra di Roberto Vecchiato è tornata alla vittoria, regolando con il classico 2-0 una Virtus Bolzano mai doma. L'incontro, andato in scena in un pomeriggio primaverile, e con un repentino aumento della temperatura che può aver inciso a livello fisico su squadre chiamate ad affrontare una partita dietro l'altra, ha proposto più volti e premiato la compagine che ha dimostrato di avere la maggior caratura a livello di individualità, ossia la Manzanese. Una Manzanese che è piaciuta soprattutto per le iniziative proposte sulla corsia di sinistra, dove Cecchini ha spinto con continuità, trovando spesso e volentieri l'appoggio di Moras e le dirompenti accelerazioni di Gnago. Tra gli orange è tornato tra i pali l'estremo Da Re (poco impegnato, si è sempre fatto trovare pronto), mentre Nicoloso ha dato il cambio a Fyda, rimasto inizialmente in panchina come il nuovo arrivato Boscolo Papo. Molto positivo si è rivelato capitan Nastri in mediana, mentre i centrali Calcagnotto e Bevilacqua hanno ben presidiato la propria area di rigore. 
Sull'altro fronte Sebastiani ha subito impostato una partita d'assalto: assalto ai portatori di palla avversari, cercando di impedire loro di ragionare e tessere trame. Una Virtus Bolzano rinfrancata dalla vittoria di domenica sul Montebelluna ha preso subito il toro per le corna, proponendosi anche all'offensiva, in particolare grazie ai fratelli Kaptina. Elis, punta avanzata degli ospiti, dopo pochi secondi chiama Da Re alla parata. Al 4' sempre Elis Kaptina viene spinto in area, l'arbitro (Paletti ha diretto all'inglese) fa proseguire. 
Al 5' ci prova su punizione Moras, la mira è alta. Pian piano la Manzanese guadagna slancio, metri, e comincia a spingere sugli esterni. Al 16' ecco la prodezza che indirizza il match: Cecchini dalla sinistra innesca Moras, il fantasista nello stretto si "beve" tre avversari e porge a Nicoloso il pallone, solo da spingere nella rete spalancata: 1-0. 
La Virtus cerca di rispondere, Elis Kaptina sparacchia, Da Re fa buona guardia. Insistono i padroni di casa e al 29' matura già il raddoppio: sulla sinistra si accende ancora una volta Cecchini, collabora Nicoloso, il pallone giunge dentro l'area a Gnago, che si libera di forza, resiste anche a una carica che avrebbe travolto chiunque ma non lui, e scarica un diagonale al fulmicotone che il povero Vitiello può solo raccogliere nella sua rete.
Ora la gara è in discesa per l'undici di Vecchiato, che vive il suo momento migliore: Moras due volte (bravo Vitiello nella seconda circostanza) e Nicoloso sfiorano il tris in un contesto nel quale i bolzanini non sono più in grado di graffiare, accusando chiaramente il peso del risultato e la superiorità della cilindrata dei padroni di casa.

Ripresa. E comincia un altro film. Sebastiani, getta nella mischia Osorio, che con la sua vitalità rianima l'attacco ospite. E' però la Manzanese che rinuncia praticamente a giocare, subendo il pressing rabbioso e la voglia di provarci di avversari che tentano il tutto per tutto. Quasi mai gli arancione gestiscono il possesso palla, né riescono con lucidità ad azionare il contropiede, che pure potrebbe rivelarsi un'arma terrificante considerati gli uomini a disposizione e gli ampi spazi che la Virtus deve concedere nel suo tentativo di rimonta. Un tentativo di rimonta che produrrà qualche situazione potenzialmente pericolosa e una serie cospicua di calci d'angoli, ma non vere e proprie occasioni da gol. I tentativi più insidiosi sono portati da Osorio, Grezzani e Cremonini, mentre l'ingresso di Menghin, che agisce largo a destra, fornisce altra benzina a un arrembaggio che non è mai assistito da ritmi impetuosi (i secondi 45' si disputano, anzi, al piccolo trotto), né da invenzioni e spruzzi di fantasia.
Si arriva così al gran finale, quello che in passato ha già fatto piangere la Manzanese. Improvvisamente, dopo un contrasto, l'arbitro offre alla Virtus Bolzano l'appiglio tanto cercato, sotto forma di un calcio di rigore discutibile che il mammasantissima Arnaldo Kaptina però rifiuta, calciando la trasformazione in maniera imprecisa: il pallone, infatti, fa la barba al palo destro della porta difesa da Da Re, il quale blinda nel recupero la vittoria orange inarcandosi per respingere un colpo di testa con cui Grezzani prova a regalarsi e regalare ai suoi un ultimo sprazzo di speranza. Niente da fare. La Manzanese vince e Felipe sorride, anche se il secondo tempo degli arancione di Vecchiato merita una riflessione perché gestire e amministrare si può e si deve, ma smettere di giocare no.   

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 24/02/2021
 

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