SERIE D - Tensione e caldo soffocano lo slancio del Chions
Termina 0-0 la partita da vincere a tutti i costi con una Virtus Bolzano solida e tenace. Poche le opportunità da gol, Cassin sfiora in extremis l'acuto e poi si infortuna...
CHIONS - VIRTUS BOLZANO 0-0
CHIONS: Moretti, Tomasi (Osu), Cavallari, Variola, Tuniz, Mihali (Ferrari), Oubakent, Marmiroli (Funes), Urbanetto (Cassin), Consorti, Valenta (Torelli). A disposzione di Fabio Rossitto: Plai, Guizzo, Pozzani, Vittore.
VIRTUS BOLZANO: Iardino, De Santis, Kaptina A., Kiem, Kaptina Elvis (Osorio), Cremonini (Cia), Forti, Davi, Mlachar (Grezzani), Rizzon. A disposizione di Gabbiano Santin: Vitiello, Carella, Menghin, Guerra, Kuka, Rabiya.
ARBITRO: Lorenzo Maccarini (Arezzo). Assistenti: Dario Giaretta (Bassano) e Guido Morsanutto (Portogruaro).
NOTE - Ammoniti De Santis, Forti e Davi. Angoli 8-3 per la Virtus Bolzano. Recuperi: 2' e 5'.
Niente da fare. Il Chions non riesce a espugnare il Francesco Tesolin, interrompe sì la striscia di sconfitte, ma il pareggio con la Virtus Bolzano non è certo il ricostituente di cui la squadra di Fabio Rossitto aveva un enorme bisogno. La classifica continua a piangere, un'altra sfida diretta per la salvezza è consumata senza che l'affondo sia andato a segno.
Ci ha provato il Chions, trovando però pane per i suoi denti nei biancorossi giunti da Bolzano; un attacco spuntato, ma anche non abbastanza supportato si è infranto contro Kiem e soci, anche se nel primo tempo le occasioni migliori le ha avute la compagine friulana. La quale si è però andata progressivamente spegnendo nel corso di una ripresa abulica e all'insegna del vorrei ma non posso: la spia della riserva si è accesa presto, complici il caldo e le energie nervose e, di conseguenza fisiche, consumate a volontà in un match tanto importante, fondamentale.
Le due squadre, consapevoli della posta in palio, si guardano in cagnesco, stando ben attente a non scoprirsi troppo. Non rinunciano tuttavia a fiondarsi in avanti, ad arrembare se possibile, ma si gioca prevalentemente a centrocampo o con i lanci lunghi. Al 4' si presenta il fenomenale Arnaldo Kaptina, che ci prova da distanza siderale: Moretti non si fa sorprendere e blocca il cuoio in presa sicura. Bisogna aspettare il minuto numero 20 per poter annotare il primo vero e proprio sussulto del match: Marmiroli, all'apice di un'azione insistita del Chions, innesca Consorti, la cui sassata esalta la deviazione con i polpastrelli di Iardino, che si rifugia in corner. Al 26' il dinamitardo Variola calcia dalla media distanza verso la porta ospite: la pallottola sibila assai vicina al "sette" facendo gridare alla prodezza balistica.
Sull'altro fronte i bolzanini non stanno a guardare e cominciano a collezionare calci d'angolo: si sposta avanti in cerca di gloria pure il roccioso Kiem, la cui incornata non trova lo specchio. Corre il 37' quando Variola ci riprova, su servizio di Consorti, ma stavolta la conclusione è strozzata e Iardino può sventare senza troppe difficoltà il tentativo.
Poi nel giro di pochi minuti il match si infiamma: Tuniz e Moretti sbrogliano con prontezza due pericolose iniziative ospiti, al 43' è Mlachar a sprecare una ghiotta occasione, nel recupero tocca infine al giovane Mihali andare vicino al gol che avrebbe fatto esultare il Chions.
E la ripresa? Regala molto poco sul piano del gioco e vede una prevalenza territoriale esercitata dalla Virtus Bolzano. La squadra di Rossitto, invece, va alla conclusione pericolosa al 53' con Oubakent, armato da capitan Urbanetto (tiro a giro che termina non di molto a lato), e al 92', quando il reintegrato e appena entrato Cassin in diagonale non trova il bersaglio grosso. Lo stesso Cassin un minuto dopo è costretto a uscire per infortunio e il guaio andrà valutato. Per quel che riguarda gli ospiti, gli ingressi di Osorio e Cia si rivelano vitaminici, ma ad andare vicino al colpaccio è solo Rizzon (colpo di testa appena alto a incontrare il corner battuto da Cia).
Termina così 0-0 una partita che il Chions doveva assolutamente vincere e che la Virtus Bolzano poteva anche permettersi di pareggiare. La strada che conduce alla permanenza in D, poco ma sicuro, da oggi è ancora più ripida.
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