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Edizione provinciale di Udine


BASKET A2 - Illusione Apu, ma la Coppa Italia va a Napoli

La formazione di Boniciolli, perfetta per due quarti, rimane in partita fino a due minuti dal termine. Poi emergono la difesa asfissiante e la maggiore qualità degli avversari (80 - 69). Deangeli premiato quale miglior giovane

APU - NAPOLI    69 - 80

APU: Giuri 10, Johnson 11, Deangeli 5, Antonutti 16, Foulland 12, Pellegrino 3, Nobile 5, Italiano 5, Mobio 2, Schina. Ne: Agbara e Spangaro. Coach: Boniciolli.

NAPOLI: Mayo 26, Marini 10, Parks 10, Lombardi 2, Zerini 5, Iannuzzi 12, Monaldi 3, Uglietti 12, Sandri. Ne: Klacar. Coach: Sacripanti.

 ARBITRI: Cappello, Caforio e Catani.

Paziali: 19 - 22, 27 - 38, 51 - 53. Liberi: Apu 13/22, Napoli 17/21. Tre punti: Apu 10/24, Napoli 9/29. Rimbalzi: Apu 37 (Antonutti 7), Napoli 38 (Iannuzzi 9). Cinque falli: nessuno. Antisportivo: Parks. Fallo tecnico: Boniciolli.

CERVIA. Coppe di fiele per il basket udinese. Fallito il recente assalto della Delser, finisce male anche per l’Apu che si illude per tre quarti abbondanti (a 120 secondi dal termine il display dice 71 - 68 Napoli) ma, quando il gioco si fa davvero duro, sbatte contro l’impenetrabile muro difensivo della banda Sacripanti, pagando pure un evidente divario di qualità (non scordiamoci, infatti, che a Boniciolli mancavano Mussini e Amato). Miracoli e grandi imprese non sempre sono replicabili: se poi fallisci 9 tiri liberi, sprechi 20 palloni e uno dei due stranieri (stavolta non bene, caro DJ) non è decisivo - arbitri o non arbitri - sei destinato ad applaudire il nemico. Giustamente, quindi, la Coppa Italia finisce ai piedi del Vesuvio.  Parziale consolazione, il riconoscimento attribuito a Lodovico Deangeli (ma Schina?) quale miglior giovane della Final Eight.

LA PARTITA. L’Apu pare non aver mai staccato la corrente e approccia in maniera più che adeguata: dopo 3’ siamo già sul 10 - 5 con Giuri a dettar legge. Il “veterano” Schina entra e manda Foulland a schiacciare ma, dall’altra parte, Mayo (due triple) è una sentenza: 12 pari. Udine difende e, appena può, corre. Johnson timbra cosi, dalla lunetta, il 18 -14. Un paio di palle perse e qualche scarabocchio in lunetta agevolano, però, il rientro di Napoli che, pur spremendo pochino dai propri lunghi, rimane attaccata alla prima pausa: 19 - 22. Si riparte: Mobio “scaraventa” a canestro il 24 - 19 mentre il ferro sputa un paio di tiri dei campani che alzano, comunque, l’intensità difensiva, rubando un paio di palloni e rimanendo in scia. La gara è adesso una battaglia: con Mayo sempre in panca (due falli) Napoli cattura alcuni rimbalzi offensivi (Uglietti 3) pagando, però, cattive percentuali e la transizione nemica. Dopo un guizzo di Italiano, infatti, Schina, sempre più clamoroso, manda Deangeli e Antonutti in Paradiso. Il capitano (6 rimbalzi per lui) converte pure un rimbalzo d’attacco e una tripla ed ecco servito il primo, robusto allungo friulano: 35 - 25 al 18’. La valanga non è finita: Johnson dispensa classe e assist, Foulland deposita nel “secchiello” e l’Apu schizza sul più 12: 37 - 25. Napoli non la mette quasi mai, Parks spezza infine l’assedio sporcando però la pagella: l’ex Trieste cade infatti nel tranello di Italiano, scivolando in un inopportuno antisportivo. Rimane cosi di 11 punti (con 9 giocatori a segno), alla pausa lunga, il margine di vantaggio dei bianconeri.

Antonutti è ancora letale in apertura di terzo quarto (41 - 27), ma Napoli - che ha di nuovo Mayo nel motore e non potrà tirare male come nei primi 20’ - c’è e una tripla di Zerini, abile a risucchiare sul perimetro Pellegrino, lima il divario: 41 - 32. Napoli alza il ponte levatoio mettendosi a zona: ad Antonutti, spietato, replica però subito Mayo che si è preso sulle spalle i compagni (11 punti di fila) e “lima” ancora il ritardo: 43 - 47. Schina non può umanamente reggere il confronto con il più esperto collega, Mobio fa e disfa e Napoli ha l’opportunità di avvicinarsi ulteriormente sul 49 - 50. Antonutti mette un'altra freccia ma l’attacco di Udine - che rinuncia momentaneamente ai lunghi e va con la zona - non è più cosi fluido e un paio di corbellerie (fallo di Italiano, persa di Giuri) consentono alla banda Sacripanti di essere addosso all’Apu all’alba degli ultimi 10’. Adesso è Deangeli ad appiccicarsi al “demonio” Mayo: tocca perciò a Marini, dalla lunetta (fallo di Johnson sull’arco), pareggiare il conto: 58 - 58 al 32’. Il serafico DJ si rifà, però, subito dopo armando la mano di Giuri, accampato in angolo: 62 - 58. Il play ritarda però un rientro difensivo e Uglietti, abbandonato sull’arco, pareggia al 15’30” (63  a 63). Udine, che ha già raggiunto il limite dei cinque falli, perde un po’ la bussola, con Boniciolli a beccare un fallo tecnico. Napoli può cosi sorpassare per la prima volta sul 64 - 63. Uglietti allarga (67 - 63), ma Giuri ossigena l’Apu. Una magia di Parks e una persa di Johnson sembrano lo spartiacque definitivo. E se Iannuzzi mette il 71 - 65, Antonutti incappa in uno sfondamento che assomiglia ad una mannaia. Mancano 2 minuti: Johnson accorcia (68 - 71) ma Uglietti, più che mai decisivo, restituisce subito la pariglia. Un libero di Nobile è troppo poco e un rimbalzo offensivo di Iannuzzi regala una gita in lunetta a Mayo, che apre la bacheca: 76 - 69 a 42 secondi dal traguardo. Finisce con 11 lunghezze di differenza: un divario esagerato, per una Udine comunque da applausi (r.z.).

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  Scritto da La Redazione il 02/04/2021
 

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