LIVENTINA - Morano: i giovani andranno recuperati psicologicamente
Il tecnico impegnato nel settore giovanile del club veneto ed ex Cjarlins Muzane e Manzanese, condanna la decisione di far restare i ragazzi a casa, favorendo invece la ripartenza del campionato di Eccellenza: "Il settore giovanile è troppo trascurato, avrebbero dovuto tutelare maggiormente i ragazzi che avranno grossi danni dopo questo lungo periodo di privazioni"
La disamina di Angelo Morano, tecnico del settore giovanile della Liventina con importanti trascorsi in Friuli tra Cjarlins Muzane e Manzanese, sul calcio dei ragazzi sempre più abbandonato dalle istituzioni e con gravi problemi organizzativi e di crescita per i calciatori in erba, privati da più di un anno del loro diritto allo sport. L'allenatore ci racconta del suo trasferimento in Veneto e del lavoro svolto nel poco tempo avuto a disposizione prima del blocco delle attività: "Siamo in un periodo molto difficile e complicato, nonostante questo stiamo cercando di far calcio con i ragazzi com'è giusto che sia. Mi sono spostato in Veneto dove ho trovato una società organizzatissima, con dei rapporti umani importanti e determinata nei propri obiettivi, ovvero valorizzare i giovani e lavorare con loro. Abbiamo iniziato la stagione in sordina, disputando otto-nove giornate di campionato, fermandoci con le limitazioni a livello nazionale. E' un peccato perchè avevamo l'entusiasmo giusto e stavamo raccogliendo delle belle soddisfazioni dal punto di vista della crescita. Nonostante tutto abbiamo tenuto saldi i contatti con i ragazzi tramite tutti i canali telematici a disposizione ed abbiamo cercato di sostenere i nostri ragazzi a distanza, con ottima presenza da parte dei nostri encomiabili ragazzi. Quando i protocolli l'hanno consentito siamo ripartiti con qualche attività in presenza alla quale è seguita l'ennesima interruzione, quella che ci ha pesato più di tutti, soprattutto a livello personale. Non ci siamo arresi e da dopo Pasqua abbiamo ricominciato a vederci e ad oggi continuiamo con gli allenamenti nella speranza che dalle alte sfere ci diano novità confortanti".
ECCELLENZA - "Non mi trovi d'accordo su questa ripartenza, avrei favorito una ripresa dei campionati per i più piccoli. Il settore giovanile è troppo trascurato ma rappresenta il futuro del movimento, i ragazzi vanno fatti giocare con urgenza. Abbiamo dei "buchi" a livello organizzativo, sociale ed umano enormi. I 2004 hanno lasciato due anni fa, quando giocavano nella categoria Giovanissimi, e si troveranno a tornare da Juniores. Dove si andranno a reperire i fuoriquota per le prime squadre? Questo è un problema grave. E' un'utopia far ripartire l'Eccellenza in questo modo, ma ci adegueremo".
PROTOCOLLI - "C'è insicurezza e nonostante tutto stiamo continuando a seguirli alla lettera e tutte le società si sono adeguate per favorire allenamenti in sicurezza per i ragazzi, che sono i più bisognosi di tornare a svolgere le regolari attività. Rispetto tutte le regole che la Federazione impone, ma avrebbero dovuto tutelare maggiormente i ragazzi".
GIOVANI IN CHAMPIONS - "Diverse società in Champions League stanno facendo esordire sempre più giovani che si rivelano anche decisivi, come nel caso di Philip Walter Foden del Manchester City. Fuori dall'Italia i ragazzi classe 2000, 2001, 2002 ed addirittura 2003 sono già pronti a disputare la massima competizione europea, in squadre blasonate che puntano alla vittoria come i suddetti inglesi, il PSG ed il Real Madrid credono in loro senza problemi, li fanno giocare titolari senza vergogna e senza paura di "bruciarli". In Italia, invece, come ha detto il mio amico Alessandro De Guidi, preparatore del Donatello, forse giocherebbero in Primavera. Sottolineo forse, perchè molti non riescono neanche a trovare spazio in questa categoria. I giovani vanno responsabilizzati nei modi più opportuni: stiamo complicando un gioco bellissimo come il calcio, ora ci dovremo tutelare anche sotto l'aspetto umano e psicologico perchè non sarà semplice ridare ai ragazzi tutto questo tempo perso".
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