SERIE A - L'Udinese straripa. E segna anche Braaf
I bianconeri inguaiano il Benevento. De Paul orchestra, Molina, Arslan, Stryger Larsen e il reclamizzato talento olandese firmano il poker: finisce 4 - 2. E domenica arriva la Juve
BENEVENTO - UDINESE 2 - 4
Gol: 4’pt Molina, 32’pt Arslan, 34’pt (rigore) Viola, 4’st Stryger Larsen, 28’st Braaf, 37’st Lapadula
BENEVENTO: Montipò, Glik, Caldirola, Barba, De Paoli (11’st Ionita), Dabo (25’st Insigne), Viola (1’st Schiattarella), Hetemaj (11’st Iago Falque), Improta, Sau (23’pt Gaich), Lapadula. A disposizione: Manfredini, Lucatelli, Di Serio, Pastina, Diambo. Allenatore: Inzaghi.
UDINESE: Musso, Becao, Bonifazi, Nuytinck, Molina, De Paul, Walace, Arslan (10’st Makengo), Stryger Larsen (25’st Samir), Pereyra, Okaka (25’st Okaka). A disposizione: Scuffet, Gasparini, Ouwejan, Micin, Llorente, Forestieri, De Maio, Zeegelaar. Allenatore: Gotti.
Arbitro: Mariani di Roma. Assistenti: Scarpa e C. Rossi. Quarto uomo: Marchetti. Var: Doveri. Avar: Longo.
NOTE: gara a porte chiuse. Giornata soleggiata, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Musso, Walace. Angoli: 11 - 2 per il Benevento. Recupero: 5’ + 4’.
BENEVENTO. Troppa grazia, Udinese. Giustamente accusata di siccità offensiva (i numeri parlano anche se, con mezzo attacco in infermeria, è dura), la formazione di Gotti esagera, ne fa addirittura quattro, sale a quota 39 e si toglie in via definitiva da ogni eventuale coinvolgimento nella lotta salvezza. Il bello è che, tre delle quattro reti destinate a complicare la vita al Benevento (solo 9 punti nel girone di ritorno…) hanno la paternità di difensori e centrocampisti. La ciliegina, infine, è dell’atteso Braaf, al primo acuto nel campionato italiano. La regia del film è come sempre affidata, però, a Rodrigo De Paul, sontuoso nella conduzione di palla, nelle accelerazioni e nella fabbrica degli assist che hanno indirizzato la gara. Insomma: che ci sia o meno l’argentino qualcosa, in campo, cambia. Una bella, parziale rivincita anche per Gotti che - novità - a fine gara ha radunato a centrocampo la squadra (alla Nicola, per intenderci) per un imprevisto sermone. E adesso, sotto con la Juventus, di scena domenica (alle 18) al “Friuli Dacia Arena”.
LA CRONACA. Torna De Paul e si vede subito. Il “Diez” ispira Molina che sfodera un diagonale chirurgico - Pereyra sfiora, ma senza modificare la traiettoria del cuoio: il Var può cosi approvare - per il rapidissimo (se ne sono andati 4 minuti scarsi) 1 - 0. E’ la prima rete stagionale dell’esterno che dimentica cosi gli ultimi due sfortunati episodi, legati ad altrettanti rigori provocati. Il Benevento è ovviamente scosso e ci mette una decina di minuti per sfornare la prima replica: è un piazzato di Viola che Musso para con comodità. Molto meno confortevole è invece l’intervento del numero uno sul successivo destro di Glik (è il 16’). Al 23’ primo cambio obbligato per i locali: Sau si infortuna in proprio, lasciando il posto a Gaich.
Al 32’ l’Udinese colpisce di nuovo: clamorosa accelerazione di De Paul, rifinitura di Pereyra e Arslan la mette nell’angolino alla sinistra di Montipò. Dura poco, però, la doppia estasi. Perché il turco - tedesco rovina tutto, alleggerendo sul proprio portiere: Lapadula intuisce l’idea, cattura la sfera e si fa abbattere da Musso (ammonito e squalificato: niente Juventus). E’ rigore, che Viola trasforma. La formazione di Inzaghi ritorna a crederci: e infatti, al 41’, dapprima Gaich si stampa su Nuytinck, poi Caldirola impegna Musso in un intervento magari non troppo ortodosso, ma efficace. Al primo dei 5’ di recupero, una leggerezza di Bonifazi (Lapadula è costantemente in agguato e lo scippa) regala una punizione al Benevento: niente di interessante, però, da segnalare.
Nell’intervallo Gotti non tocca l’Udinese mentre, nelle file nemiche, esce Viola ed entra Schiattarella. Ma, come nel primo tempo l’approccio è a tinte bianconere. De Paul individua Stryger Larsen, la difesa dorme, cosi il danese può incornare tutto solo e incenerire Montipò.
Si muovono allora i mister: Gotti ritiene sufficiente Arslan per Makengo, mentre Inzaghi modifica il copione - passando a quattro dietro - con le pedine Ionita e Iago Falque. I padroni di casa spingono: al 16’ è bravo Musso su zuccata/spallata di Ionita. Poco dopo tocca a Gaich: coordinazione precaria, palla fuori. Al 19’ Okaka, sinora impegnato esclusivamente in un dispendioso lavoro di sponda e cucitura, avrebbe la chance di chiuderla: ma la mira è sballata.
Nel giro di un minuto, intanto (tra il 23’ e il 24’), succede di tutto. Dopo il salvataggio - con il piede - di Musso su Gaich, Pereyra ottiene la sponda di Molina e timbra il palo. E arriva il momento di Braaf: ci mette solo 3’ minuti, il talentino di proprietà del Manchester City, a calare il poker con un sinistro a fil di palo. Ma non è ancora finita: al 37’ Lapadula (con leggera deviazione di Becao), ultimo ad arrendersi, accorcia. Non basta: l’Udinese è definitivamente salva, mentre il Benevento continua a sprofondare. Rischiando, seriamente, la retrocessione.
LE PAGELLE. Musso 7, Becao 5, Bonifazi 6, Nuytinck 6,5, Molina 6,5, De Paul 7,5, Walace 6, Arslan 6, Stryger Larsen 6,5, Pereyra 6,5, Okaka 5,5, Makengo 6, Samir sv, Braaf 6,5. Allenatore: Gotti 7. (r.z.)
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