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Edizione provinciale di Pordenone


VIVAI - Pizzolitto: lascio con l'amaro in bocca, ringrazio la società

Il tecnico è ai saluti dopo qualche difficoltà a livello societario: “C’era la mia disponibilità a rimanere ma ho ravvisato alcuni problemi. Ho ancora tanta voglia di allenare, soprattutto dopo un anno e mezzo in cui non c’è stata la possibilità di farlo, aspetto novità con la speranza di tornare in panchina, ma senza assilli o ansie”

Dopo quattro stagioni, corredate da risultati assolutamente soddisfacenti, mister Gianni Pizzolitto lascia la panchina del Vivai Rauscedo ed apre ad un futuro su un’altra panchina. Tra il tecnico e la società sono stati quattro anni di collaborazione e rispetto, ma ultimamente c’è stato qualche problema di troppo, come ci ha confessato lo stesso allenatore che ripercorre la sua esperienza: “Sono stato qui per quattro stagioni, di cui in una sono intervenuto in corsa salvandoci in Promozione, nella seconda siamo arrivati al sesto posto, la terza è stata l’annata interrotta dal Covid quando eravamo in zona playoff e poi questa stagione che di fatto non è mai iniziata, se non per le primissime partite”.

SEPARAZIONE – “Ho ravvisato delle difficoltà a livello societario un paio di settimane fa, come penso sia naturale in questo periodo, ma avevo comunque dato la mia disponibilità a rimanere, visto il percorso importante intrapreso. Mi sarebbe piaciuto per dovere morale verso i giocatori rimanere ma ho ravvisato alcuni problemi, poi dopo qualche giorno un dirigente mi ha contattato dicendomi di sentirmi libero di prendere qualsiasi decisione, nonostante avessi comunicato di voler rimanere. Ho chiesto delucidazioni sull’accaduto al ds Tomini che non era a conoscenza di tutto ciò, quindi ho deciso di andar via”.

SCOPERTE CALCISTICHE – “Erik Basso è scontato da nominare ed è stato difficile da sostituire soprattutto nei numeri perché è stato un bomber di razza. Nonostante tutto siamo riusciti a sopperire alla sua mancanza, in primis con il capitano Alessio D’Andrea che è in queste categorie solo perché ha altre priorità nella vita altrimenti avrebbe potuto benissimo calcare palcoscenici superiori, anche suo fratello Sandro che è un classe 2000 molto bravo ed ha una passione ed un talento rari da trovare. Non voglio dimenticare nessuno quindi mi fermo qui ma ci sono tanti altri ragazzi che sono cresciuti tanto e sono stati tutti insieme gli artefici di questi tre anni di belle soddisfazioni”.  

FUTURO – “Ci tengo a ringraziare la società che mi ha permesso di vivere tre anni e mezzo belli ed intensi, in cui abbiamo respirato vero calcio con passione ed entusiasmo, nonostante questa separazione che mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Li ringrazio ed auguro di poter continuare con gli stessi valori e passione. Detto questo io sono qui, la voglia c’è ancora soprattutto dopo questo anno e mezzo in cui non abbiamo potuto frequentare i campi e gli spogliatoi. Vediamo cosa succede, di sicuro ho la speranza di tornare subito ad allenare ma senza troppi assilli o ansia. L’augurio migliore da fare a tutti, al di là delle situazioni personali, è che si possa tornare a fare calcio per i protagonisti in campo ma soprattutto anche per tutti gli appassionati sugli spalti”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 06/05/2021
 

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