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Edizione provinciale di Udine


CJARLINS MUZANE - Salatin e la goccia quotidiana che scava la roccia

La crescita dei portieri emblema di quella di tutta una squadra che ha saputo ribaltare l'inerzia della stagione. Ma adesso bisogna dare il massimo per chiudere alla grande il campionato. Intervista all'allenatore di Moro, Sourdis e Asquini...

Come la goccia che scava la roccia. Questa è, sotto tanti aspetti, la stagione del Cjarlins Muzane, tiratosi fuori brillantemente dalle sabbie mobili di una situazione che, ad un certo punto, era diventata davvero preoccupante. Tutte le componenti del club hanno dato il massimo (dirigenza, staff tecnico, calciatori), tanto da realizzare un quasi capolavoro che, per diventare tale, richiederà, dopo lo stop di Campodarsego, un grande finale di stagione. Se ciò sarà possibile lo diranno le prossime due gare, quella di domenica a Porto Tolle, salotto del talentuoso Delta, e mercoledì, opponendosi al lanciatissimo Arzignano
La crescita continua ed evidente di questi mesi è testimoniata da quanto si è verificato a livello di portieri. Il cronista ha ancora negli occhi l'uscita a mille all'ora e con straordinaria scelta di tempo di cui è stato protagonista domenica, pur nella disgraziata partita di Campodarsego, l'estremo friulano Simone Moro. Il quale ha respinto sulla sua trequarti quel pallone, spezzando in maniera formidabile un contropiede dei padroni di casa che sarebbe potuto diventare letale. Dietro questo episodio e molti altri c'è il lavoro appassionato compiuto da Moro, dagli altri estremi difensori del Cjarlins Muzane, dallo staff tecnico e, in particolare, dal preparatore dei portieri Simone Salatin, che si avvia a concludere la prima stagione di operatività con il club guidato da Vincenzo Zanutta
Trascorsi da buon portiere (al Fontanafredda e non solo), Salatin in precedenza ha svolto l'attuale compito in realtà come il settore giovanile del Pordenone, il Prata (Promozione) e il Sandonà.

Simone Salatin e quell'uscita da brividi di Moro al Gabbiano di Campodarsego...
"E' stata una copertura preventiva, con la squadra sbilanciata in avanti per cercare di ottenere il pareggio. Simone è stato bravo e, del resto, nell'evoluzione del ruolo del portiere accorciare in avanti è una situazione di gioco fondamentale, perché il portiere è chiamato a essere il Gaetano Scirea d'oggi. Non a caso un maestro come Michelangelo Mason ha intitolato un suo libro "libero tra i pali". E non parliamo di come interpreta il ruolo da anni e anni un campione come Neuer del Bayern Monaco". 

La partita di domenica è stata condizionata dal rocambolesco e forse irregolare gol del 2-1 che vi è costato la sconfitta. Anche Moro poteva fare di meglio nella circostanza?
"Sì, avrebbe dovuto venire incontro all'attaccante avversario e cercare di portarlo verso l'esterno, dando così tempo a Tonizzo di coprire la linea di porta. Cerchiamo di valutare tutto per imparare dalle cose giuste e anche dagli errori". 

Che giudizio dare di questi mesi al Cjarlins Muzane?
"Sono contento per il lavoro che stiamo svolgendo come gruppo e che sto portando avanti per quel che mi compete. Ma questa contentezza è relativa, ossia subordinata all'esito delle ultime partite di campionato. Non siamo certamente appagati, talché solo alla fine dei giochi sarà possibile azzardare un bilancio  compiuto dell'annata".

Salatin, se sostenessimo che i portieri del Cjarlins Muzane sono tra i più forti del campionato cosa direbbe?
"Direi che tale affermazione mi fa piacere e che, indubbiamente, i nostri estremi difensori sono tra i più interessanti espressi dal girone. Però, aspettiamo le ultime 6 partite... Quando ho cominciato questa esperienza ho chiesto ai ragazzi grande disponibilità nel seguire un percorso diverso, fatto di idee, tentativi, passione, costante ricerca del migliorarsi: ebbene, non si sono mai risparmiati e la loro disponibilità è stata ingrediente fondamentale del lavoro portato avanti e i cui frutti spetta agli altri valutare. Fin qui sono scesi in campo 4 portieri, in attesa magari di Asquini: Rosteghin, ragazzo dal gran potenziale ma imprevedibile, Fantoni, e mi dispiace che con Bertino abbia avuto poco spazio, Moro e Sourdis. Con Moro, in particolare, si è creato un feeling molto intenso e lui è stato bravo ad accettare la panchina e poi, a causa dell'infortunio occorso a Ioannis, a riproporsi a questi livelli.L'obiettivo principale è quello di raggiungere un'adeguata continuità di rendimento e per riuscirci si lavora a 360 gradi, ricordando che il portiere gioca in una squadra e, perciò, deve integrarsi nella squadra, farsi aiutare e aiutare la squadra, che è quello che sta succedendo per Moro e Sourdis in particolare. Gli allenamenti sono per metà del tempo specifici e per metà del tempo condotti con la squadra, e riecco spuntare il concetto di "libero", alla Scirea, di cui sopra; basti pensare, ad esempio, che diversi studi ci dicono che su 10 palloni il portiere ne tocca 7 con i piedi. Altresì, è chiaro che un portiere deve prima tutto parare". 

E poi c'è l'aspetto mentale...
"Che è fondamentale: la forza mentale per un estremo difensore è una componente assolutamente necessaria. Nel nostro lavoro quotidiano cerchiamo di tenere tutto insieme, motivazioni, tecnica, scienza, rapporti umani, tattica... non a caso noi preparatori stiamo cercando di farci riconoscere alla stregua di allenatori, ma questo è un discorso che incontra ancora ostacoli e sarebbe molto ampio. In Italia abbiamo accumulato ritardi importanti rispetto agli altri Paesi dove si fa molto di più in età giovane e, in particolare, a scuola e a livello di schemi motori". 

Domenica intanto il Cjarlins Muzane sarà di scena a Porto Tolle.
"E' una gara davvero importante, nella quale dimostrare che quello con il Campodarsego è stato solo un incidente di percorso". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 14/05/2021
 

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