ECCELLENZA - Pro Gorizia, gara stregata. E il "Porto" gode
La squadra di Franti si deve inchinare in casa 3-0 al Portogruaro. Anche gli episodi penalizzano Piscopo e compagni. Acampora entra e va subito in gol
PRO GORIZIA - PORTOGRUARO 0-3
Gol: 19' Burigotto, 58' Sandoletti, 70' Acampora
PRO GORIZIA: Grubizza, Goubadia (75' Mantovani), Derossi (75' Peressini), Catania (55' Raugna), Piscopo, Gregoric, Samotti, Aldrigo, Lucheo (75' Pillon), Ime Akam (55' Marjanovic), Paliaga. Allenatore: Fabio Franti. A disposizione: Buso, Malaroda, Delutti, E. Grion.
PORTOGRUARO: Bavena, Sandoletti, D'Odorico, Pisani, Bertoia, Zamuner, Costa (79' Rumiz), Favret (74' Zanin), Burigotto (68' Acampora), Sestu (74' Ferrarese), Dassiè. Allenatore: Renzo Miolli. A disposizione: Mason, Scroccaro, Omohonria, Beraso, Facchinetti.
ARBITRO: Michele Giordano (Palermo). ASSISTENTI: Giacomo Ponti (Trieste), Niklas Kalbhenn (Pordenone).
NOTE - Ammoniti: Piscopo, Samotti, Catania, Derossi. Recupero: 1' e 5'.
Gorizia. Pomeriggio stregato per la Pro Gorizia, che deve inchinarsi 3-0 in casa al cospetto di un Portogruaro solido e di qualità. Il punteggio è pesante, troppo, per la formazione di Franti, con la maglia rosa (scelta per onorare il passaggio del Giro d'Italia di ciclismo) che non porta bene ai biancazzurri, generosi ma non abbastanza lucidi e brillanti per rallentare la marcia dei granata di Renzo Miolli. In più, ancora una volta l'arbitraggio non ha certo aiutato la Pro Gorizia, che pure era reduce dal beffardo ko di San Donà di Piave. Il direttore di gara Michele Giordano non ha determinato l'esito del match, ma il suo è stato un metro assai severo con i padroni di casa, meno con i veneziani. Non c'è però molto da recriminare quando si fatica troppo - ed è il caso della Pro Gorizia - a trovare varchi nella difesa avversaria: era già accaduto nel primo tempo col Sandonà, è accaduto anche con il Portogruaro, pur a lungo pressato e costretto a difendersi da Aldrigo e soci.
Si diceva del match stregato: il riferimento va in particolare al raddoppio ospite, con Dassiè a innescare l'affondo sulla destra di Sandoletti, il cui cross si trasformava in micidiale tiro col cuoio che carambolava sul palo alla destra di Grubizza per poi insaccarsi. Talché, nel momento del massimo sforzo, la squadra di Franti si vedeva spingere sott'acqua, sotto di 2 reti, da un episodio sfortunato e, chiaramente, pagava dazio.
Nel primo tempo, comunque, il Portogruaro è partito meglio, pur in un contesto assai equilibrato e con entrambe le squadra a cercare di tessere trame e di non gettare via palloni. Ma sul piano tecnico e del palleggio gli ospiti denotavano in avvio una certa superiorità, che si traduceva nel cross di Sandoletti su cui Burigotto (che sostituiva Maccan) arrivava con un attimo di ritardo. Era però Costa il più minaccioso degli uomini di Miolli, e proprio il numero 7 al minuto 19 dalla destra serviva Burigotto per la rete del vantaggio veneziano. A quel punto il Portogruaro calava i giri del motore e la Pro Gorizia guadagnava metri e possesso palla, ma denunciava la difficoltà di incidere in chiave offensiva, di armare Lucheo e Paliaga. Così era Sestu a provarci concludendo con l'esterno dal limite, ma senza trovare lo specchio della porta goriziana.
Al 34' uno scontro in area ospite spingeva la Pro Gorizia a reclamare il rigore; Giordano ammoniva invece Samotti per simulazione. Al 37' un convincente Goubadia andava sul fondo e crossava, ma Lucheo si aggiustava il pallone con una mano e l'azione sfumava.
Nella ripresa la squadra di Franti non rinunciava mai a provarci, ma il Portogruaro chiudeva con sagacia e attenzione gli spazi e non rinunciava a proporsi, sfruttando gli spazi, diventati più ampi. Dopo il rocambolesco raddoppio c'era gloria anche per Antonio Acampora, il quale, appena entrato (minuto 70'), concludeva a porta vuota un contropiede ideato da Sestu e proseguito da Costa che, evitato Grubizza, serviva l'attaccante di Monfalcone per il comodo tris ospite.
A quel punto ormai il match era deciso; la Pro, tuttavia, insisteva almeno per segnare il gol della bandiera, che avrebbe meritato. Ad andarci vicino era soprattutto Ime Akam che al 71' vedeva però la sua conclusione, deviata da un difensore, infrangere la sua corsa contro la traversa.
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