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Edizione provinciale di Udine


BASKET A2 - Johnson è sparito. Ma l'Apu concede il bis

Malgrado un’altra prova negativa dello statunitense (3/14 al tiro) e un gioco rivedibile, la formazione di Boniciolli supera Trapani anche in gara due dei quarti di finale dei play - off. Decisive un’ottima difesa e due iniziative di Mian. Venerdi in Sicilia la terza sfida

APU OLD WILD WEST - TRAPANI   65 - 58

APU: Giuri 7, Deangeli 4, Johnson 9, Antonutti 12, Foulland 9, Nobile 5, Mian 6, Pellegrino 2, Italiano 6, Schina 5. Ne: Agbara e Mobio. Coach: Boniciolli.

TRAPANI: Palermo 8, Corbett 12, Spizzichini 9, Miller 12, Renzi 7, Mollura 6, Erkmaa 3, Milojevic 1, Pianegonda, Tartamella, Basciano. Coach: Parente.

 Arbitri: Maschio, Dionisi e Yong Yao

Parziali: 20 - 17, 42 - 31,  50 - 47.  Liberi: Apu 13/17, Trapani 12/20. Tre punti: Apu 8/29, Trapani 6/27. Rimbalzi: Apu 51 (Foulland 10), Trapani 35 (Miller 8). Fallo tecnico: Mollura. Cinque falli: nessuno.

UDINE. Quando si dice: conta il risultato. Perchè sul resto, sulla qualità del gioco, meglio soprassedere. Lo standard offerto dall’Apu nelle prime due manches dei quarti di finale dei play - off può infatti bastare contro avversari dello spessore di Trapani: ma quando dovessero arrivare Scafati o Napoli?

In attesa di un auspicabile ritorno alla decenza, gli udinesi fanno a malapena il proprio dovere, superano i siculi (polverizzati ai rimbalzi: 51 a 35) e guardano ad una terza sfida che potrebbe già chiudere il conto. Cosa possibile, certo: a patto di ritrovare la mira ed elevare il livello delle prestazioni. Collettive, ma anche singole. Un nome su tutti: l’enigma Johnson, anche stavolta autentica palla al piede della banda Boniciolli (orfano oggi, e almeno fino all’auspicabile semifinale, dell’infortunato Amato). DJ ha infatti prodotto più danni di un ciclone caraibico, inanellando un incredibile 3/14 dal campo, praticamente la fotocopia della percentuale (2/14) di gara uno. Per quanto concerne Mian, l’ultimo arrivato - non si allenava da tre settimane - deve ovviamente ancora digerire il nuovo contesto ma, nel finale, sono state proprio due giocate (condite da 3 punti) del ragazzo di Moraro a “spegnere” il nemico.

Nel primo quarto è Foulland il terminale prescelto: e l’Apu può arrampicarsi subito sul 14 - 7. Trapani, però, piazza un parziale di 7 - 0, colmando il gap. La coppia Usa (14 punti fatturati sui 20 complessivi) riporta Udine al comando, anche se i siculi - coach Parente attinge ogni risorsa possibile da una panchina che, però, non è certo un giacimento di classe purissima - sono sempre a contatto. L’esordiente Mian irrompe nella partita con un “cross” e un gioco da tre punti; Johnson, che sembra essersi gettato alle spalle le “oscenità” di gara uno - sembra, appunto, perché il resto sarà un pianto - rimorchia intanto i suoi sul 32 - 25. E mentre Trapani, sbattendo spesso contro il muro difensivo bianconero, tira malissimo, è il soldatino Schina (5 punti di fila) a timbrare il massimo vantaggio interno: 41 - 29. Ma dallo spogliatoio esce un’ Apu cloroformizzata: l’attacco non funziona più e gli ospiti, con una difesa molto più attenta e fisica, piazzano un parziale di 15 - 3, mettendo addirittura la freccia (46 - 44 al 26’). Italiano e Nobile danno però una scossa e, all’ultimo giro di pista, pur avendo “spremuto” soltanto 8 punti - l’Apu è di nuovo avanti. Ed è ancora la “strana coppia” ad andare al proscenio per un 55 - 47 (11 - 3 a cavallo dei due tempi)  che obbliga Parente a parlarci sopra. Le mani restano comunque gelide da ambo le parti anche se Giuri e Antonutti (assistito da Mian) allungano sul 59 – 51. Foulland cancella Palermo, ma lo stesso Giuri (che chiude con 2/8) ne combina troppe, riaccendendo Trapani: 59 - 56. Gli ospiti cestinano in due occasioni la tripla del pareggio mentre Miller - ostacolato da Mian - da sotto, non colpisce nemmeno il ferro. Ed è proprio l’ex Vanoli Cremona, a 18” dalla meta, a imbucare avventurosamente il 61 - 56 che sa di sentenza. Corbett fallisce infine il possibile riavvicinamento e Udine taglia il traguardo, sia pure con il fiatone, a braccia alzate. Ma non è il caso di gioire troppo. Ora la carovana si trasferisce in Sicilia, dove venerdi prossimo (ore 18) è in programma la terza sfida. E, in caso di successo trapanese, pure gara quattro, domenica. (r.z.)

Foto: Giacomo Lodolo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 25/05/2021
 

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